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Posts written by Primrose62

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    "A Gift From God", il film su Michael Jackson girato a Mentone



    di Francesca Villaggio

    Sarà presentato al festival di Cannes fuori concorso, il lungometraggio diretto da Liana Marabini, italiana residente nel Principato di Monaco

    Si intitola “A Gift From God” il film su Michael Jackson girato a Mentone e che sarà presentato al Festival di Cannes, fuori concorso.

    Le riprese del film, terminate a metà aprile, si sono svolte al Grand Hotel des Ambassadeurs, nel centro di Mentone, con un cast di una quarantina di attori e come protagonista il ventottenne attore italoamericano Joshua Consigli, la cui somiglianza con Jackson è davvero notevole. Il lungometraggio, scritto e diretto dalla cineasta Liana Marabini, un’italiana residente nel Principato di Monaco, rivela un altro Michael Jackson, mettendone in luce il suo profondo rapporto con Dio, un aspetto che viene svelato attraverso la narrazione di un particolare momento della sua vita, dal 1982 al 1989. È l’epoca d’oro per il Re del Pop in cui le hit come Thriller, Billie Jean, Bad e altri grandi successi scalavano le classifiche mondiali ma nel frattempo Michael approfondiva la sua ricerca interiore.

    Per la prima volta la vita spirituale del cantante viene portata sul grande schermo e si scopre che Michael Jackson era di religione cristiana e inizialmente seguì la fede della madre come Testimone di Geova che poi lasciò a causa delle loro opinioni severe sulla sua arte. In seguito Michael intraprese un viaggio spirituale, esplorando la Torah, il Corano e le filosofie orientali, alla ricerca di un nuovo percorso interiore per placare la sua anima. Altro momento decisivo fu durante il Bad tour a Roma nel 1987, dopo aver ascoltato l’Ave Maria di Schubert in una chiesa romana, esperienza che accese il suo interesse per il cattolicesimo. Questo lato sconosciuto dell’artista viene messo in luce grazie alla minuziosa ricerca intrapresa da Liana Marabini che ha raccolto le testimonianze degli storici collaboratori di Jackson (Jennifer Batten, chitarrista; Michael Bush, costumista; Karen Faye, la sua truccatrice per decenni e altri) i quali raccontano come Michael pregasse prima di ogni esibizione, offrisse Bibbie in dono e con quanta umiltà considerasse il suo talento un dono di Dio.


    La narrazione di “A Gift From God” è arricchita da rari filmati in cui Michael esprime i suoi pensieri sul divino, arrivando a trovare una connessione unica con Dio proprio attraverso le sue canzoni.

    Il film approfondisce anche l’amore non corrisposto di Jackson per Diana Ross e la sua lotta contro la vitiligine, “una condizione - dice Liana Marabini- che gli ha causato lo schiarimento della pelle, benché la stampa e la critica abbiano spesso frainteso questa malattia che lo ha afflitto fino alla sua morte.”

    Il protagonista, Joshua Consigli, è stato scelto fra 12 candidati e la regista ne è entusiasta: “Joshua ha interpretato Michael con sensibilità e rispetto – ha affermato Liana Marabini – perché per me è importante mostrare l’aspetto spirituale di questo artista così speciale, che ha trascorso gran parte della sua vita soffrendo, ma che ha donato tanta bellezza, armonia e gioia alle persone.

    È stato accusato ingiustamente, ma per fortuna assolto su tutta la linea. Purtroppo tutti si ricordano l’accusa, ma pochi l’assoluzione. Oltre ad essere un omaggio al suo talento, questo film servirà anche a rinfrescare la memoria della gente e a riabilitare la sua figura non solo come cantante ma come uomo.”

    Il film, girato tra Los Angeles e Mentone, uscirà il 13 maggio, festa della Vergine di Fatima, alla quale Michael era devoto, prima di essere presentato fuori concorso al Festival di Cannes.


    Fonte: https://genova.repubblica.it/cronaca/2024/...nnes-422742424/
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    Michael, il biopic su Michael Jackson ha finalmente una data d'uscita



    Il biopic su Michael Jackson inizierà a breve la produzione: ecco quando arriverà al cinema!

    Secondo quanto riporta Variety, l'uscita di Michael è prevista per il 18 aprile 2025: la pellicola sarà prodotta da Graham King (Bohemia Rhapsody) e sceneggiata da John Logan (Il gladiatore, Hugo Cabret). Per King il biopic ha un significato importante e potervi lavorare è un privilegio:

    "Sono così onorato di raccontare la storia di Michael: è stato un lungo viaggio e sono eccitato di vedere come il pubblico di tutto il mondo reagirà a questo ritratto di Michael che non è mai stato visto prima".

    Regista del film è Antoine Fuqua, che aveva rivelato come intendeva approcciarsi al biopic su una figura così complessa e controversa come Michael Jackson: l'idea del regista è quella di fornire al pubblico un ritratto fedele e completo del re del pop, lasciando poi agli spettatori il giudizio sul cantante. A Good Morning America aveva dichiarato:

    "Mostreremo di lui gli aspetti buoni, quelli cattivi e quelli brutti. Racconteremo Michael basandoci sui fatti di cui siamo in possesso, così come li conosciamo, e spetterà al pubblico prendere una decisione su cosa provano per lui".

    La sinossi ufficiale di Michael riporta:

    "Michael’ offrirà al pubblico un ritratto avvincente e onesto dell’uomo brillante ma complicato che è diventato il Re del Pop. Il film presenta i suoi trionfi e le sue tragedie su una scala epica e cinematografica – dal suo lato umano e le sue lotte personali al suo innegabile genio creativo, esemplificato dalle sue performance più iconiche. Come mai prima d’ora, il pubblico potrà dare uno sguardo dall’interno a uno degli artisti più influenti e all’avanguardia che il mondo abbia mai conosciuto".

    Nel ruolo della pop star ci sarà suo nipote, Jaafar Jackson - di cui Fuqua ha lodato l'incredibile somiglianza con lo zio, anche nel canto e nel ballo - e alla produzione del film parteciperanno anche John Branca e John McClain, co-esecutori delle volontà testamentarie di Michael Jackson.


    Fonte: https://www.comingsoon.it/cinema/news/mich...uscita/n172446/
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    I 40 anni di Thriller, il video clip che ha cambiato le regole


    di Gabriele Antonucci

    L'iconico cortometraggio di John Landis, il primo "minifilm" della storia del pop, è stato proiettato per la prima volta il 2 dicembre 1983 su MTV. Un nuovo documentario, che in Italia sarà trasmesso su Paramount+, racconta la storia del video più famoso di sempre.

    Il 2 dicembre 1983 è una data che ha segnato un autentico spartiacque per la musica pop e, più in generale, per la cultura popolare. Quel giorno fu trasmesso, per la prima volta su MTV (che aveva anche partecipato alle spese di produzione) il videoclip di Thriller di Michael Jackson, costato allora 500000 dollari: una cifra enorme, all'epoca.
    Il video scatenò una sorta di isteria collettiva, tanto che i telespettatori intasarono i centralini della tv musicale chiedendo di trasmetterlo più volte al giorno (erano lontani i tempi di Youtube e dello streaming).
    Curiosamente, l'album Thriller era stato pubblicato un anno prima, il 30 novembre 1982: da esso erano già stati estratti come singoli The girl is mine insieme a Paul McCartney, Billie Jean e Beat it.
    Il disco, soprattutto dopo l'uscita di Billie Jean(primo video di un artista nero trasmesso su MTV), stava andando bene ma il lancio del video di Thriller ha fatto impennare le vendite a livelli che nessuno, tanto meno la Sony, aveva mai lontanamente immaginato, se non il solo Jackson che voleva realizzare, dopo la delusione di un solo Grammy vinto dall'eccellente Off The Wall, l'album pop più venduto di sempre.
    La première del cortometraggio si tenne a Hollywood il 21 novembre del 1983 in un grande evento di lancio simile a quelli che si organizzavano per i film ad alto budget, con star del calibro di Marlon Brando, Elizabeth Taylor,, Diana Ross e Cher tra il pubblico.
    "Fu una serata incredibile", ha ricordato il regista John Landis.
    Alla fine della proiezione ci fu una lunghissima standing ovation e la richiesta di vedere altri filmati. Landis, visibilmente imbarazzato e incredulo, disse che non aveva altro da mostrare.
    "Allora fateci vedere quella maledetta cosa un'altra volta" urlò un survoltato Eddie Murphy, grande fan nonchè imitatore di Jackson.
    E così fu, con , con una applauditissima seconda proiezione.
    Thriller, che inizialmente si sarebbe dovuta chiamare Midnight Mano Starlight, è una canzone che suona epica e drammatica allo stesso tempo, sorretta da un basso persistente, da una solida chitarra funky e da spettrali tastiere.
    Il video, il più famoso e celebrato di sempre, è un vero e proprio film dell'orrore, pur se stemperato da una buona dose di ironia, della durata di quasi quattordici minuti, girato dallo specialista John Landis,.
    Il cortometraggio è considerato una pietra miliare del ventesimo secolo, non solo in campo artistico ma anche per ciò che riguarda la cultura pop.
    "Lavorare con Michael all'epoca fu esaltante" ha dichiarato John Landis al giornalista Joseph Vogel " perchè era al suo apice. Era come lavorare con i Beatles al culmine della Beatlesmania o qualcosa del genere. Stare con lui era qualcosa di straordinario, era famoso in un modo assurdo. Dicevo sempre che era come stare con Gesù, perchè ogni volta che lo vedeva, la gente impazziva".
    Il plot del video è semplice ma efficace: un giovane Michael, in un'atmosfera tipicamente anni cinquanta, va al cinema con la sua ragazza, la splendida Ola Ray, e le confessa di essere diverso dagli altri, cioè un lupo mannaro.
    "Jackson mi disse che amava Un lupo mannaro americano a Londrae mi fece domande sulla metamorfosi da uomo a lupo" ha dichiarato Landis al "Corriere della Sera"." Era affascinato dagli effetti speciali creati dal truccatore Rick Baker. In definitiva, voleva diventare un mostro":
    Il videoclip è una parodia dei film horror ma, dietro la facciata del puro intrattenimento, insinua domande tutt'altro che banali sull'identità, sulla diversità e sulla pirandelliana sovrapposizione di finzione e realtà.

    Michael è sempre stato entusiasta del video di Thriller. "Mi piace tantissimo" ha dichiarato in un'intervista del 1983 "Ti fa evadere dalla realtà, è divertente. Diventare qualcos'altro, un'altra persona, è un'esperienza fantastica, soprattutto quando ci credi davvero e non è come se stessi recitando".
    Indimenticabile l'inquietante parte vocale recitata da Vincent Price che Michael conosceva fin da piccolo, pagato con un forfait di soli 20000 dollari (ma probabilmente avrebbe preferito una percentuale sugli incassi-monstre della canzone), così come la coreografia, una delle più iconiche e imitate di sempre nelle scuole di danza moderna, grazie anche allo straordinario trucco del premio Oscar Rick Baker.
    Il video è un vero e proprio tesoro americano, tanto da essere inserito, nel 2009, nel Registro Nazionale del Film dalla Biblioteca del Congresso degli Stati Uniti.
    Ha vinto due Grammy Awards come "Best Video Album" per la VHS "Making Michael Jackson's Thriller" e "Best Video, Long Form" nel 1985, oltre a tre MTV Awards agli MTV Video Music Awards 1984 come "Best Overall Performance in a Video", "Best Choreography in a Video" e "Viewer's Choice".
    Dagli spettatori di MTV, Thriller è stato votato, nel 1999 alla numero uno dei "100 Greatest Music Video of All Time" (i migliori 100 video musicali di tutti i tempi).

    La ricorrenza dei quarant'anni del video di Thriller sarà festeggiata in tutto il mondo il 2 dicembre con la prima del nuovo documentario Thriller 40in streaming negli Stati Uniti su Show Time e, in contemporanea, nel resto del mondo (in Italia sarà disponibile su Paramount+).
    Diretto da Nelson George e prodotto con la collaborazione della Michael Jackson Estate, il docufilm contiene interviste a numerosi personaggi del mondo della musica e del cinema, tra cui Usher, Mary J. Blige, Will.I.Am, Mark Ronson, Misty Copeland, Maxwell e, naturalmente, John Landis, regista di film cult come Animal House, Blues Brotherse Una poltrona per due, che ha diretto nel 1983 il videoclip.
    "Se Thriller uscisse oggi, sarebbe ancora il più grande album mai realizzato" sostiene nel documentario Will.I.Am dei Black Eyed Peas che ha lavorato con Jackson a quello che sarebbe dovuto essere il suo ultimo disco prima della prematura scomparsa nel 2009.
    "Ci sono solo due cose nel mondo della musica: prima e dopo Thriller" dichiara nel documentario il critico musicale Steven Ivory.

    Ecco perchè, ancora oggi, quel video e quella canzone non smettono mai di regalare emozioni, di farci cantare, di farci ballare, di spaventarci e di divertirci al tempo stesso.


    Fonte: https://www.panorama.it/lifestyle/musica/m...-thriller-video
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    Statua ufficiale

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    La Michael Jackson's Estate ha collaborato con Blitzway per creare due versioni di un'incredibile statua in miniatura altamente dettagliata, che rappresenta Michael Jackson nella sua posa iconica dall'inizio del Dangerous World Tour. Questa è anche la posa usata per la famosa statua "HIStory", che si può vedere sulla copertina dell'album. Tuttavia, a differenza di quella versione, questa è piena di colori e dettagli.

    Le due versioni mostrano lo stesso Michael, ma i materiali utilizzati creano un fascino visivo molto diverso. La prima si chiama versione Black Label ed è la statua più costosa a $ 1.300.

    La testa e il corpo di Black Label Michael Jackson sono meticolosamente realizzati con minuziosi dettagli utilizzando la resina, un materiale noto per la sua lunga conservazione e resistenza al deterioramento. I capelli sono realizzati in lana e sono radicati nella scultura, mentre i dettagli del costume sono ulteriormente migliorati con la placcatura in oro 18 carati, che riflette la luce abbagliante in varie condizioni di illuminazione. Tecniche di modellazione avanzate conferiscono un aspetto realistico, catturando la grandiosità della performance sul palco di Michael. La figura mostra anche la definizione muscolare, con una sottile flessione visibile nella bocca ben chiusa e nel pugno chiuso, che trasmette efficacemente un senso di tensione. È alta 58 cm circa (compresa la base).


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    La seconda versione più economica si chiama semplicemente versione Standard ed è disponibile per $ 499. E' praticamente uguale alla versione Black Label, ma è realizzata con materiali meno costosi, più evidenti i capelli. È tutto realizzato in PVC (corpo e capelli) e non viene utilizzato vero oro nel metallo.

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    Fonte: https://www.mjworld.net/news/2023/06/30/of...jackson-statue/


    Metto altre foto, alcune saranno doppie ma pazienza.

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    C'è anche un video.


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    “Michael”: in arrivo il primo biopic sulla vita di Michael Jackson

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    Prosegue il sempre proficuo filone dei biopic nel mondo del cinema internazionale. Dopo i successi commerciali di pellicole come “Elivs”,”Blonde” e “Whitney-una voce diventata leggenda”, si stanno definendo in questi giorni gli ultimi dettagli circa un nuovo film dedicato alla vita del Re del Pop Michael Jackson, intitolato semplicemente “Michael“, il primo dalla scomparsa dell’artista, datata 25 giugno 2009.

    Un protagonista scelto “in casa”

    Il film sarà diretto da Antoine Fuqua, noto per “The Guilty” e la saga “The Equalizer” con la produzione di Graham King, personalità che ha realizzato in passato un’altra operazione simile con “Bohemian Rhapsody”. Molto solido anche lo sceneggiatore che, come confermato, sarà John Logan, il quale ha già firmato lavori di grande rilievo come “Il gladiatore” e “Skyfall”.

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    Nelle ultime ore sta facendo inoltre discutere l’attore ingaggiato per interpretare Michael Jackson, in quanto si è scelto dopo un casting interminabile di puntare tutto su Jaafar Jackson, figlio di Jermaine, fratello della postar nonché componente dei Jackson 5. Si tratta del primo ingaggio d’alto profilo per il giovane ventiseienne, il cui si è detto “onorato” di poter interpretare il ruolo del celebre zio. La notizia è stata accolta in modo positivo all’interno della famiglia Jackson. La madre del cantante, Katherine, ha espresso in tal senso grande felicità: “Jaafar incarna mio figlio; è così meraviglioso vederlo portare avanti l’eredità dei Jackson di intrattenitori e artisti“. A detta di Graham King, Jaafar Jackson personifica organicamente lo spirito e la personalità della star in un modo potente e unico, meglio di qualsiasi altro attore sulla piazza.

    I nodi da sciogliere per “Michael”

    Il biopic sarà realizzato grazie alla stretta collaborazione di esecutori del patrimonio e degli eredi della leggenda statunitense. Non certamente un aspetto di poco conto. In tanti infatti già ipotizzano che una presenza così tanto ingombrante da parte di chi detiene i diritti d’immagine della popstar possa ridurre drasticamente le possibilità di manovra di registi e sceneggiatori riguardo le controversie accuse di pedofilia e di molestie sessuali sui minori che hanno tormentato gli ultimi sedici anni di Michael Jackson.

    Ad oggi infatti non è dato sapere se il film effettivamente toccherà le controversie in questione, emerse sia prima che dopo la scomparsa del cantante. Fuqua, intercettato dalla stampa, non ha voluto rivelare nessun particolare in merito, svelando esclusivamente che attraverso la macchina da presa andrò ad indagare l’uomo poi diventato Re Del Pop. Lionsgate, Studio del film, ha invece anticipato che in “Michael” saranno presenti anche le performance più incredibili e storiche che hanno consentito a Jackson di diventare il performer più grande di tutti i tempi.

    Tutti i numeri di Michael Jackson

    A prescindere dal contenuto del prodotto audiovisivo, non sarà facile per Antoione Fuqa riassumere in un lungometraggio tutta la maestosità della carriera di Jackson, artista dotato di più di un talento unico nel suo genere, dalla batteria naturale presente nel suo timbro alle sue indiscutibili doti da ballerino. Tutte caratteristiche tradotte in anni e anni di enormi successi. Durante la sua vita Michael ha infatti venduto oltre 400 milioni di album in tutto il mondo, conquistando la numero 1 di Billboard Hot 100 con la bellezza di 13 singoli (numeri mai più raggiunti da nessun altro cantante di sesso maschile) oltre che diventare il primo musicista a piazzare un singolo in top dieci in cinque decenni diversi.

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    Infine è opportuno riportare una curiosa coincidenza. La notizia dell’ingaggio di Jafaar è arrivato in concomitanza con un’altra notizia legata all’universo Jackson. Proprio pochi giorni fa infatti è stato rubato del materiale audio e video inedito del Re Del Pop, avvenuto durante in seminario condotto dall’ingegnere del suono Brad Sunberg intitolato “In The studio with MJ”. Il leak ha portato ovviamente alla condivisione in rete di nuovo materiale che ha contribuito , malgrado l’illegalità del fatto, a far ritornare per l’ennesima volta in tendenza Jackson, ancora protagonista delle nostre giornate malgrado la sua scomparsa. Popstar eterna.


    Fonte: https://www.lifeandpeople.it/2023/02/03/bi...abuso-sessuale/
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    MICHAEL JACKSON “THRILLER 40” esce il cofanetto dell’album
    che ha cambiato la storia della musica

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    “Thriller” di Michael Jackson compie 40 anni.

    Per celebrare l’album dei record, che ha superato le 100 milioni di copie vendute in tutto il mondo, Sony Music e l’Estate of Michael Jackson hanno pubblicato un’esclusiva riedizione con demo originali e rarità.

    “MICHAEL JACKSON THRILLER 40” contiene un doppio disco composto da Thriller e da un secondo album con alcune sorprese per i fan, inclusi dei brani del Re del pop scritti durante la lavorazione di Thriller e mai pubblicati.

    I mix audio immersivi di “Thriller” sono ora disponibili in varie versioni presso tutti i digital store, tra cui 360 Reality Audio su Amazon e Spatial Audio su Apple Music, mixati da Serban Ghenea dai master originali per un’esperienza audio immersiva, con i mix di John Hanes.

    I numeri dell'album

    Tante le iniziative per onorare quest’opera di Michael che ha battuto il record di 8 Grammy vinti, ha infranto le barriere musicali e cambiato per sempre le frontiere della musica pop e dei video. L’album Thriller è stato infatti per 500 settimane nella classifica di Billboard e ha venduto oltre 100 milioni di copie in tutto il mondo dalla sua uscita il 30 novembre del 1982. La prima di queste iniziative è il lancio di nuovi prodotti con lo speciale logo Thriller 40, ora disponibile esclusivamente attraverso il webstore MichaelJackson.com.

    Thriller detiene un record ad oggi di 37 settimane al numero 1 di Billboard. È stato il primo album nella storia a trascorrere ciascuna delle sue prime 80 settimane nella Top 10 della classifica degli album, un’impresa raggiunta solo da un altro album nei quasi quattro decenni successivi. Durante la sua 112a settimana nella classifica degli album di Billboard, è diventato il primo titolo in assoluto ad essere certificato RIAA 20X multi-Platinum (30 ottobre 1984) ed è diventato il primo titolo in assoluto ad essere certificato più di RIAA 30X multi-Platinum nel 2015 e da allora ha stato certificato a 34x Multi-Platinum.

    Thriller è arrivato al numero 1 in tutti i paesi del mondo, inclusi Regno Unito, Francia, Italia, Australia, Danimarca, Belgio, Sud Africa, Spagna, Irlanda, Nuova Zelanda, Canada e Sud Africa dell’apartheid e rimane l’album più venduto di tutti i tempi con vendite superiori a 100 milioni. Sette brani dell’album sono diventati singoli nella Top 10 e tre, “Beat It”, “Billie Jean” e “Thriller”, sono entrati al ​​​​numero 1.


    Il disco

    La musica di Thriller era così singolare per l’epoca da sfidare qualsiasi definizione di rock, pop o soul precedente. “Beat It” era un nuovo tipo di ibrido pop-rock e ha demolito la segregazione di lunga data tra la musica bianca e quella nera insieme alla chitarra incendiaria di Eddie Van Halen. In “The Girl Is Mine”, due uomini, uno bianco e uno nero, scherzano sulla stessa ragazza. Nello stesso album c’erano canzoni come “Wanna Be Startin’ Somethin'” di origine africana e “Billie Jean” basata sul rhythm and blues.

    Michael ha deciso di rivoluzionare il modo di raccontare una storia e intrattenere su larga scala attraverso i video, ma ha dovuto affrontare degli ostacoli. Nonostante l’impostazione cinematografica, la narrativa drammatica e la coreografia spettacolare di “Billie Jean”, MTV dell’epoca, che stava programmando quasi esclusivamente artisti rock bianchi, si è rifiutato di suonarlo. Una volta che il muro è crollato, gli ascolti di MTV sono aumentati vertiginosamente e si è aperta una porta per una generazione di artisti afroamericani. “Era il Jackie Robinson di MTV”, ha detto il critico culturale Touré.

    Poi è arrivato l’indimenticabile cortometraggio “Beat It”, che vedeva Michael riunire due bande attraverso il potere della musica e della danza. E poi c’era “Thriller”. Presentato in anteprima all’AVCO Theatre di Los Angeles nel 1983, è andato tutto esaurito ogni sera per tre settimane. Nessun altro video prima o dopo ha generato una tale eccitazione e ha una tale presa sulla nostra attenzione, tanto che 40 anni dopo lo condividiamo tutti come memoria collettiva e rimane l’unico video musicale ad essere inserito nell’élite National Film Registry dal Libreria del Congresso.

    Lo show

    La musica di Thriller e degli altri album di successo di Michael è presente nello spettacolo di successo di Las Vegas Michael Jackson ONE, al Michael Jackson ONE Theatre di Mandalay Bay Resorts and Casino e nell’acclamato musical di Broadway MJ The Musical al Neil Simon Theatre di New York. Michael ha venduto oltre 1 miliardo di dischi e rimane uno dei migliori artisti al mondo in termini di views.

    I formati

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    Thriller sarà disponibile anche nella versione LP UltraDisc One-Step 180g 33RPM realizzata da Mobile Fidelity. Masterizzato dai master analogici originali, stampato da RTI e rigorosamente limitato a 40.000 copie numerate, il SACD ibrido di Thriller presenta l’album in modo realistico (un set UltraDisc One-Step 180g 45RPM 2LP di Thriller 40 sarà pubblicato prossimamente).


    Fonte: https://www.newsic.it/michael-jackson-thri...a-della-musica/
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    "La voce nello specchio”
    Michael Jackson : dall'identità vocale alla sua immagine sonora


    di IsabelleStegner-Petitjean

    Michael Jackson è stato un artista le cui molteplici espressioni vocali hanno costituito il primo terreno di un'identità essenzialmente pop. I riferimenti estetici ed eclettici che hanno ispirato e costruito la sua vocalità sono stati sistematicamente riappropriati, reinvestiti e assimilati in un'unica personalità vocale. L'identità sonora di Michael Jackson, oltre ai suoi costituenti melodici e ritmici, era costruita in modo udibile e tangibile, su un fenomeno di fisicità che privilegiava il bruitismo orale, gutturale, respiratorio di un cantante incontenibile, che ballava anche durante le registrazioni. Molto preoccupato di una resa trasparente di questa identità, l'ingegnere del suono Bruce Swedien ha optato per alcuni approcci tecnici e strategie di studio che mirano a mantenere il più fedelmente possibile le espressioni intime e naturali del cantante: microfoni, registrazioni analogiche, tecniche speciali elaborate per disegnare prismi vocali, creazione di spazi acustici naturali, conversione di campi stereofonici in spazi sonori tridimensionali giocando con le prime rifrazioni, piano armonico, altoparlanti o assorbitori di basse frequenze - ogni elemento è stato deliberatamente scelto, servendo la ricerca di autenticità di Bruce Swedien, includendo e mescolando alternativamente tradizione e tecnologia.

    Michael Jackson è un artista la cui carriera è diventata, con un certo parossismo, l'emblema della musica popolare di un XX secolo transculturale e tecnologico. Ha portato ad una certa altezza i paradigmi dell'estetica pop internazionale di impatto e di ampia diffusione, e ha modellato per sé un'immagine che rappresenta la sintesi delle espressioni artistiche e delle figure trans-razziali che costituiscono il cemento della musica pop. La riappropriazione delle influenze estetiche che hanno segnato il cantante, rafforzata da uno spirito di innovazione permanente, è servita come base per lo sviluppo di un'identità artistica a tutti gli effetti, veicolo di un'autenticità espressiva che, vocalmente, può essere assimilata a ciò che si può chiamare una personalità.

    Non limitandosi a nessuna camicia di forza estetica, l'artista ha cercato, nel corso della sua carriera, di sviluppare e rinnovare un'evidente pluralità espressiva. Questa pluralità, che combina voce parlata e cantata, suoni vocali e non vocali, percussione della bocca, rumore, gioco del respiro e coreografia vocalizzata, è stata trasmessa e centralizzata da un corpo che è molto presente fonicamente nel campo musicale, confermando la dichiarazione di Roland Barthes: "Per la musica pop, c'è il contenuto corporeo, al quale questa forma di controcultura attribuisce grande importanza. C'è un nuovo rapporto con il corpo, che deve essere difeso.

    Ma a parte l'aspetto corporeo, vedremo che questa pluralità è sostenuta tanto dal lavoro vocale diretto da un maestro del mondo dell'opera, Seth Riggs, quanto dal ricorso spontaneo a modi di espressione più originali o meno estetizzati. Ansioso di non vedere la sua personalità vocale diluita o sminuita, Michael Jackson - consapevole della portata e della responsabilità mediatica della registrazione - ebbe un particolare interesse nel fissare e modellare quello che doveva essere non solo il suo immagine sonora, ma il suo doppio registrato. Nel fare ciò, si è avvalso dell'aiuto di un ingegnere del suono emblematico, Bruce Swedien, per tutta la sua carriera, che ha portato avanti una ricerca parallela di autenticità sonora, le cui scelte tecniche, guidate da quest'ultimo, saranno l'oggetto della seconda parte del nostro studio.

    Ma prima, proponiamo di studiare gli elementi costitutivi dell'identità vocale di Michael Jackson, attraverso criteri tecnici ma anche alla luce del lavoro sul timbro che ha reso questa nozione di di identità alla nozione più pittoresca di personalità.



    La voce di Michael Jackson: dall'identità alla personalità

    Radici e inizi

    L'identità vocale di Michael Jackson ha le sue prime radici nella sua prima carriera musicale. Dotato di una certa espressività vocale fin dalla prima infanzia (che faceva dubitare anche i professionisti della sua giovinezza) e di un dono per la danza, i quasi cinquant'anni di carriera artistica di Michael Jackson iniziarono all'età di cinque anni, con prove quotidiane e tardive e frequenti concorsi ed esibizioni. Durante questo periodo, fu immerso nella musica classica e country ascoltata da suo padre clarinettista, così come Little Richard, Chuck Berry, The Temptations, Aretha Franklin, Fats Domino e altri cantanti rhythm and blues. L'obiettivo della famiglia in questi concorsi non era semplicemente quello di "coverizzare" una canzone conosciuta, ma di apportare l'elemento musicale, espressivo o scenico che avrebbe creato una differenza. Così iniziò la sua formazione, sotto l'egida di un padre severo ed efficiente, che portò all'età di undici anni alla firma di un contratto con l'etichetta Motown:

    "I cinque giovani fratelli [...] impressionarono Berry Gordy con la loro precoce professionalità, disciplina e talento grezzo quando fecero un'audizione nell'estate del 1968”(Smith, 1999:)

    Il programma "sviluppo dell'artista”del gruppo dei Jackson 5 è quindi sviluppato nella tradizione di Hitsville, con ogni aspetto della performance o dell'immagine pubblica sotto controllo. Gli autori e i produttori di Motown hanno quindi ideato un repertorio di brani e cover specifici per i Jackson 5.
    di varie estetiche, senza mai lasciare loro la minima possibilità di proporre una loro composizione e alimentando infine via via le cause della rottura del 1976.

    Firmando con l'etichetta Epic Records, e in un'età in cui altri iniziano a lottare nella loro carriera, Michael Jackson sente necessariamente un profondo bisogno di creare il suo stile. Avendo in questi sette anni sfruttato le vene espressive rock, country, soul e funk del repertorio Motown, comincerà gradualmente ad aggregare questi riferimenti in un'unica identità artistica.


    Questo periodo, coperto da sei album, è segnato da un ribollire di idee e iniziative compositive ma anche vocali. Se, con l'album omonimo The Jacksons 5 del 1976, Michael Jackson si dedica ora alla scrittura e alla composizione, già osa, nei suoi primi due brani, alcune formule vocali idiomatiche meno levigate, orientate verso una ritmicità e un suono che saranno, in effetti, costitutivi della propria identità. Nell'album Goin 'Places del 1977, il cantante incorporò le sue prime interiezioni, futuri elementi simbolici del suo stile vocale.

    Quando incontrò Quincy Jones sul set del film The Wiz, il cantante, ormai maggiorenne, espresse chiaramente la sua determinazione a staccarsi dalla sua immagine di star bambina. L'artista aveva dimostrato negli ultimi album di famiglia di saper scrivere, comporre, produrre e arrangiare al di là delle sue performance sceniche. Desidera vedere i suoi fratelli e sorelle sostituiti da musicisti professionisti e decide di supervisionare ogni passo della produzione e di essere l'arbitro finale di tutte le decisioni artistiche ed estetiche.

    "Non voglio essere una copia di quelli che sono venuti prima di me, non voglio ripetermi costantemente, devo sempre innovare".

    Il precetto di Michael Jackson in questo punto cruciale della sua carriera fa eco a Glynne Jones:

    “È importante che i cantanti sviluppino uno stile unico […] il cantante deve coltivare aspetti del suo canto che sono unici per lui.”

    Michael Jackson registrerà la sua personalità vocale e il suo catalogo in una dinamica in forte espansione che abbandona il comfort delle ripetizioni per un'evoluzione a volte inquietante per il pubblico.

    Proponiamo ora di analizzare gli elementi costitutivi della demarcazione vocale di Michael Jackson. E vedremo come questa identità plurale si nutra di una rete di rimandi multiestetici che hanno come denominatore comune l'interesse del cantautore per le trame e i timbri sonori.


    Profilo vocale: elementi tecnici ed estetici

    Tratteremo ora la voce di Michael Jackson secondo i quattro principali criteri di analisi evocati da Allan F. Moore: tessitura e ambitus, senso tonale, ritmicità vocale e "grado di risonanza", cercando di dimostrare che il lavoro vocale intrapreso dal cantante non ha alterato la sua ricerca di autenticità. Al contrario, completeremo questi criteri mostrando quanto questo lavoro abbia generato una maggiore malleabilità, favorevole ai riferimenti plurali che caratterizzano fondamentalmente il suo stile timbrico.

    Gli elementi tecnici dell'identità vocale di Michael Jackson

    La voce di Michael Jackson, composta da molteplici espressioni (melodie, suoni della bocca, suoni gutturali e suoni vocalizzati su tutti i piani del suo ambitus) è stata oggetto di regolare lavoro e cura. Ansioso di ottimizzare il suo strumento vocale in ogni circostanza, Michael Jackson si è concesso, nel 1979, la consulenza di un vocal coach, Seth Riggs, che, nel corso della sua carriera, lo ha allenato in modo personalizzato e quotidiano, anche al di fuori dei periodi di registrazione o spettacolo.

    Gamma e ambito

    Quando Seth Riggs ha incontrato Michael Jackson, il cantante aveva già una gamma molto ampia. Quincy Jones, produttore e arrangiatore dell'artista, voleva abbassare il tono di alcune delle canzoni dell'album Off the wall per dare alla voce del cantante più scioltezza, flessibilità e un tono più ricco alle estremità del registro. Seth Riggs ha lavorato per espandere ulteriormente la gamma del cantante e gli ha dato una marcia in più.

    Nel corso delle sessioni quotidiane, il suo metodo di lavoro e gli esercizi che gli dava erano mirati (e questo è un elemento essenziale di “Canto a livello vocale” di Seth Riggs) per ottenere e mantenere la coerenza vocale in tutta la gamma - la gamma di Michael Jackson era da
    MI 1 al Do diesis di quarta senza ricorrere alla voce di testa o al falsetto – offuscare le interruzioni di colore e le sensazioni di passaggio da un registro all'altro.
    Durante la sua carriera, Michael Jackson ha coltivato una vocalità melodica chiara ed espressiva come tenore, ma anche come baritono, e ha anche iniziato a lavorare con il repertorio lirico francese, anche se questo è rimasto inedito per ragioni di strategia commerciale.

    Oltre a questo lavoro sull'ambito e l'uguaglianza tra i registri, gli obiettivi a cui mirava Seth Riggs erano l'acquisizione e il mantenimento di toni vibranti attraverso un equilibrio armonico costante, e un vibrato rilassante che permette all'artista di cantare senza fatica. Molti degli esercizi si sono concentrati insieme sulla gestione del respiro, un punto essenziale per il ballerino. Va notato che la scelta di Seth Riggs come vocal coach era chiaramente in linea con la ricerca di autenticità di Michael Jackson, poiché il suo metodo di lavoro, anche se genericamente chiamato
    Canto Speech Level permette adattamenti e rispetto delle specificità vocali dei suoi studenti.


    Le sonorita'

    Con la sua tecnica vocale, Michael Jackson ha quindi attraversato gli strati di sonorità evocati da Allan F. Moore in relazione alla posizione fisica della voce: voce di testa, voce nasale o di petto. Cancellando i passaggi di registro, rese possibile un'unicità di emissione vocale trasversale che andava contro l'associazione generalmente accettata dei cantanti pop con l'irregolarità dell'intonazione.

    Se il posizionamento della voce nasale ha poca importanza nelle pratiche di Michael Jackson, la voce di testa è utilizzata molto più frequentemente ma molto spesso in modo impercettibile, data la gestione omogenea del cambio di registro.

    Questa voce di testa, confinata in una gamma alta, non è più accompagnata da una perdita di chiarezza e di potenza vocale della voce di petto estremamente bassa di una canzone come '2000 Watts'. Va sottolineato che l'uso da parte di Michael Jackson di una voce di testa tono su tono è, nei pochi casi che esistono, una scelta cromatica o emotiva, non una carenza tecnica - parte del lavoro con Seth Riggs è stato quello di arricchire le vocali e di enunciarle in modo purificato e distinto, anche agli estremi della sua gamma.


    Senso tonale e ritmica vocale

    Altri elementi di analisi menzionati da Allan F. Moore, il senso tonale e la gestione del ritmo sono, nel caso di Michael Jackson, marcatori influenti nella resa vocale e nel lavoro di registrazione della sua voce.

    Il senso tonale comprende la precisione e l'accuratezza e quindi la capacità di una voce di inserirsi in un contesto armonico e polifonico. Se la frase di Bruce Swedien "Michael era in grado di distinguere un suono all'angolo della strada" evoca un orecchio musicale preciso, le conseguenze indotte da questa immagine si traducono concretamente nella trasmissione vocale delle sue composizioni (comprendenti sia i suoi elementi melodici e armonici che una simulazione vocale del timbro strumentale previsto) attraverso il produttore o l'arrangiatore incaricato di ritrascriverle, o, a seconda dei casi, ad ogni musicista, senza l'intermediazione di una registrazione preliminare.

    Ma questo senso tonale si tradusse anche nello sviluppo e nella registrazione di ricche armonie vocali, che diedero origine a una tecnica specifica per il tecnico del suono che giocava sulla tonalità,
    una tecnica che non ha mai riutilizzato al di fuori del suo lavoro con Michael Jackson.

    Per quanto riguarda la ritmicità vocale del cantante, questa caratteristica non è trascurabile poiché, come abbiamo già detto, è stata sviluppata nell'infanzia a contatto con il repertorio Motown, risultando in un potenziale ritmico che è stato deliberatamente sfruttato in seguito e sottolineato nell'album
    Off the Wall del compositore Rod Temperton. Egli spiega che ha deliberatamente usato le sue capacità dandogli melodie instabili e ritmiche come quelle nei versi di "Off the Wall" o lead vocali up-time con voce graffiante.
    L'esempio più eclatante è "Workin' Day and Night". Questa gestione del ritmo e del fuori ritmo è una costante che si ritroverà in un repertorio successivo, con, tra gli altri, i versi di una canzone come "Jam”.


    Una personalità vocale fondata sul pluralismo: dal melodico al rumorismo

    La passione di tutta la vita di Michael Jackson per il suono e il timbro, sia strumentale che vocale o concreto, si è sviluppata mentre cresceva nello studio di registrazione. La sperimentazione sonora che gli piaceva tanto e a cui partecipava, comportava la creazione di texture complesse e allora inedite
    spesso strettamente legate alla concretezza e al rumore. Questo interesse è stato originariamente e naturalmente sfruttato all'interno del suo stesso strumento, la sua voce, nella diversità degli strumenti strumentali, elettronici e concreti utilizzati o creati. Attingendo a venature più "rabbiose" come il funk, il rock e il rap, Michael Jackson ha implementato espressioni vocali più originali, complementari alla sua pratica vocale raffinata e curata.

    Dal punto di vista timbrico e melodico, ha sviluppato una vocalità vicina a quello che Jean-Claude Éloy chiama il suono sporco (Éloy, 22 giugno 1999), utilizzando texture vocali grezze e sature o limitandosi a bassi inusuali, e ha anche dato alle urla e alle interiezioni, relegate al rango di commenti vocali nel funk o nel rock, un proprio status musicale.

    Combinando questi aspetti timbrici con parametri ritmici, ha esteso il lavoro iniziato da correnti afroamericane come il jazz e il funk, facendo della sua voce un vero e proprio strumento di percussione che spesso si affida principalmente al suono delle parole (senza trascurare il loro significato), o che si libera totalmente di esse per immergersi in una rumorosità vocale e orale che trova la sua espressione più compiuta nel beatboxing.

    Per esempio, in una canzone come "Shout " o il rap "Can't Let Her Get Away ", ha alterato marcatamente la sua tessitura vocale in un flusso rauco che è lontano da qualsiasi altezza misurabile, ma gioca con gli impulsi vocali e la ritmicità delle parole fino a ridurre il testo al suo livello sonoro più puro, ai margini del significato.

    La voce del cantante oscilla quindi tra una verve fisica e concreta e un'irrealtà sintetica (senza però ricorrere ad alcun effetto artificiale), tra una voce umana portatrice di un testo e una sua mutazione strumentale.

    Michael Jackson ha spinto queste pratiche, le ha esibite e in qualche modo imposte, al punto che sono diventate simboli della sua personalità vocale.

    Un'interiezione o alcuni rumori vocali come preludio a una canzone come il famoso
    t-k-tch-tch o hee! hee che aprono rispettivamente (e tra gli altri) "Billie Jean" o "The Way You Make Me Feel", diventarono rapidamente un mezzo di identificazione istantanea per il pubblico, come le iniziali o una firma vocale dell'artista.

    Combinando nelle sue espressioni melodiche principi multi-estetici e poli-espressivi - toni non lucidi, aggressivi o strani, urla e ritmicità - Michael Jackson ha creato una personalità vocale propria che è immediatamente riconoscibile da un vasto pubblico.

    Certamente ha livellato la superficie di espressioni propriamente di protesta fondandole sull'eclettismo della sua musica e della sua vocalità, ma ha anche contribuito a rendere popolari e galvanizzare queste espressioni all'interno di un'accettazione più di massa del filone pop.

    E anche all'interno delle vene di protesta, ha osato e permesso una riconciliazione (Thonon, 1998) tra il rock e il rap combinandoli spesso nella stessa canzone . È quindi unendo e sovrapponendo queste estetiche popolari che Michael Jackson è riuscito a creare una personalità autentica e a rispecchiare la maggioranza delle persone.

    Spiegheremo ora come Bruce Swedien, portatore di una filosofia del suono che è un'estensione della ricerca di autenticità e unicità di Michael Jackson, sia stato l'artigiano tecnico di quello che ha stabilito come il vero doppio vocale registrato dell'artista. Si evocheranno gli approcci concettuali e tecnici dell'ingegnere del suono, tradizionali o innovativi, ma tutti convergenti verso lo stesso obiettivo: la conservazione e la restituzione delle particolarità e delle asperità della voce di Michael Jackson.


    Immagine sonora e resa registrata della personalità vocale di Michael Jackson

    Una figura chiave: Bruce Swedien

    "I migliori ingegneri attingono al loro serbatoio di conoscenze ed esperienze per gestire l'interfaccia tra musica e macchina, arte e tecnologia, con una sensibilità all'espressione musicale che guida la loro "performance" tecnica." (Zak III, 2001)

    L'ingegnere del suono e della voce di Michael Jackson da “Off the wall” nel 1979 a “Invincible” nel 2001 Bruce Swedien, soprannominato il "filosofo del suono" dai suoi colleghi, è l'uomo che ha cambiato lo status del tecnico del suono da tecnico a co-artista.


    .La sua carriera attraversa tutti gli sviluppi del lavoro in studio che hanno avuto luogo nel XX secolo: infatti la sua carriera è iniziata negli anni '50, quando il lavoro in studio era agli albori, registrando orchestre e cori classici a Minneapolis, ma anche sperimentando le sue tecniche con grandi nomi come Count Basie, Duke Ellington, Dizzy Gillespie, Lionel Hampton, Oscar Peterson, Sarah Vaughan; ha vissuto l'evoluzione del multitraccia dall'acquisto del suo primo quattro piste nel 1959, e ha conosciuto la rivoluzione digitale.

    Tuttavia, questo collaboratore e ammiratore di Bill Putnam, che è stato un pioniere in termini di tecnologie che sono ancora attuali, come il riverbero e l'eco, ha mantenuto lo stesso motto durante tutta la sua carriera: "Music First", relegando in secondo piano un ricorso alla tecnologia che spesso ritiene, nella musica popolare, troppo sistematica e artificiale.

    Nello stesso modo in cui il mastering non è, per Bruce Swedien, una fase finale in cui si salva la musica, dice di non essere un fan della tecnologia correttiva (anche per quanto riguarda l'equalizzazione, che preferisce gestire direttamente dalla posizione del musicista davanti al microfono, strumento per strumento, anche nel caso di un'orchestra) e preferisce chiaramente una funzione creativa.

    Va notato che l'attenzione al dettaglio del campo sonoro orchestrato da Bruce Swedien è stata resa possibile da una scelta allora all'avanguardia, che gli è rimasta esclusiva per molto tempo: l'uso dei Monster Cables (Swedien, 2009) creati dal suo amico Noel Lee.

    Questi sono stati i primi cavi ad alta fedeltà a compensare i diversi gradi di prestazioni audio raggiunti dai zip-cord standard, cavi che prima erano stati usati indiscriminatamente per il suono, l'elettricità domestica e le lampade.

    Grazie all'utilizzo di connettori in oro 24 carati, nascono questi cavi audiofonici ad alte prestazioni che, a partire dal 1987 e dall'album Bad, miglioreranno notevolmente la capacità di Bruce Swedien di percepire gli elementi del campo sonoro e in particolare l'approccio alla voce di Michael Jackson, le cui modalità di espressione lirica o puntillistica sono sparse nei vari passaggi delle canzoni.


    Una ricerca comune

    "Alcuni produttori [...] scelgono i loro ingegneri molto attentamente, perché i produttori sanno che questi ingegneri porteranno certi aspetti al progetto. " (Zak III, 2001)

    Se il produttore Quincy Jones è il vettore dell'incontro tra Bruce Swedien e Michael Jackson nel 1979, sarà lo stesso Michael Jackson, come produttore ma soprattutto come artista, a prolungare e sigillare la sua collaborazione con l'ingegnere del suono per molti anni, molto tempo dopo la rottura con il suo produttore.

    Il lavoro di precisione e l'attenzione ai dettagli sono due tratti professionali che hanno fatto incontrare i due uomini. Ma al di là di questo, era intorno alla ricerca di una certa autenticità che si suggellava la loro collaborazione, attuata dalla corporalità vocale del cantante e dall'approccio tecnico più naturale possibile dell'ingegnere.

    L'autenticità, per Bruce Swedien, inizia con il rispetto della sostanza musicale originale di una canzone. Così, spiega che mentre la maggior parte delle volte, le canzoni finalizzate sono, come risultato di innumerevoli rimaneggiamenti in studio, di solito molto lontane dal loro
    concetto, il suo approccio, in particolare con Michael Jackson, è stato quello di fare esattamente il contrario.

    Ansioso di non abbandonare il concetto iniziale sempre precisamente definito dall'artista (e spesso anche registrato vocalmente in modo molto completo, il che gli permetteva di ritornarci regolarmente), attento allo spirito musicale insito in ogni canzone, ha sempre cercato di restituire fedelmente le intenzioni vocali del cantante in un'alta fedeltà che non ha, nelle sue stesse parole, nulla di asettico.

    Vedremo ora come, condividendo con Michael Jackson questa preoccupazione per una riproduzione precisa del suono, Bruce Swedien ha optato per scelte tecniche che hanno sempre privilegiato la vicinanza al microfono, gli spazi naturali o gli effetti, e una gestione tridimensionale dello spazio sonoro in cui si colloca ciascuna delle modalità di espressione vocale del cantante.

    Il microfono come veicolo di autenticità

    Il primo strumento per trasmettere gli elementi della personalità vocale di Michael Jackson è il microfono.

    Sarà usato come un'estensione del corpo del cantante, non come uno strumento di rimodellamento artificiale.

    In effetti, la comparsa dei microfoni e degli strumenti tecnologici aveva reso possibile, nella sacra sede dello studio, lavorare sulla voce umana tanto quanto sui timbri strumentali.

    Aveva dato origine a esperimenti che hanno contribuito a rendere questi strumenti e altri computer la nuova matrice nella quale tutto è creato, modellato e ridisegnato artificialmente.

    Queste tecniche applicate alla musica leggera sono il vero terreno fertile del filone elettronico ma sono anche generalizzate a tutte le correnti.

    Purtroppo, però, sono troppo spesso questi che, a causa del loro uso enfatico, semplificatore o correttivo, hanno dato origine alla nozione di effetto facile che simboleggia e ha spesso offuscato l'immagine del pop.

    Così, per un certo periodo, la microfonazione della voce suscitò l'allarme di alcuni teorici, come Raoul Husson (1962), che credevano che cantare con un microfono potesse solo distorcere il timbro proprio della voce e portare alla negazione della cultura vocale individuale.

    Al contrario, compositori come John Cage lo vedevano come un mezzo per restituire una voce più naturale rispetto alla tecnica di amplificazione organica del Bel Canto.

    In effetti e in fatto di smaterializzazione, il microfono ha permesso, nel caso di Michael Jackson, di avvicinare l'orecchio al corpo aiutando a rivelare i gesti di quest'ultimo in fonazione.

    Questo è l'uso strumentale a cui si riferisce Michael Chanan nel suo libro Repeated Takes
    (Chanan, 1995) e che ha ispirato e avviato nuove pratiche vocali, tra cui quella di microfonaggio ravvicinato messo in pratica da Bruce Swedien.

    La nozione di personalità vocale, utilizzata da quest'ultimo per parlare della voce di Michael Jackson, trova un interessante parallelo nell'idea di "fotografia acustica" espressa da Sophie Herr (2009) ed è definita, in effetti, al di là del semplice contorno di un corpo smaterializzato, dalla registrazione di uno stile, un modo, un'autenticità dell'"essere-in-vita" di cui il respiro è il testimone primario

    Con questa concezione condivisa, Bruce Swedien ci dà da ascoltare più che la voce di un cantante. Ci fa ascoltare il corpo sano, membro a pieno titolo del corpo visibile, che lo precede e lo supera:

    "Il posizionamento ravvicinato del microfono mette il suono in avanti in modo suggestivo, come disse uno scrittore a proposito del canto di Bing Crosby: "un rapporto intimo e personale con i fan". Chanan, 1995

    Un nuovo fenomeno di intimità, sottolineato da Simon Frith (Frith et al, 2001: 98), nasce così tra il pubblico e l'artista, che partecipa alla grana barthesiana della voce e che, grazie al microfono, rende improvvisamente possibile ascoltare un tono di voce che prima era riservato alle conversazioni intime.

    E anche questo approccio, ripreso da Bruce Swedien e Michael Jackson, fa parte di questa intensificazione della supremazia vocale, iniziata alla fine degli anni 40, che ha finito per soppiantare lo stile compositivo nell'estetica delle canzoni popolari.

    Più che amplificare e dare vita alla voce del cantante, il microfono ha così permesso a Bruce Swedien di concentrarsi sul luogo di nascita della voce, il corpo, rendendo a suo modo la grana vocale barthesiana quel "mix erotico di timbro e linguaggio" (Barthes, 1973: 88-89) in stretta relazione con la registrazione sonora cinematografica con cui il semiologo ha definito il suo soggetto:

    "Basta che il cinema prenda molto da vicino il suono dei discorsi e ci faccia sentire nella loro materialità, nella loro sensualità, il respiro, la rocciosità, la polpa delle labbra, tutta una presenza del muso umano..." (Barthes 1973).

    "Ciò che ascolto è la trasparenza, dove l'idea si muove dal suo luogo di creazione all'ascoltatore con la minor quantità di forze che generano impedimento su di essa . " (Zak III, 2001).


    Per mettere in pratica questo approccio e riprodurre fedelmente la vocalità corporea di questo corpo vocale, le scelte tecniche di Bruce Swedien hanno dato vita a processi di registrazione del suono più naturali (nel senso non tecnologico del termine) possibili - che risuonano con la preoccupazione di
    trasparenza del suo amico George Massenburg.

    Gestita dalla mano necessariamente invisibile dell'ingegnere, questa registrazione doveva comprendere tutto un corpo di suono e di rumore, generato dal teatro corporeo della sua fonte, sempre in movimento, e interagendo in qualche modo con gli impulsi ritmici della voce.

    I suoi incontenibili movimenti di danza durante le sessioni di registrazione e l'uso percussivo ed emotivo del corpo e della bocca del cantante (respiri, ispirazioni sonore, singhiozzi vocali, pronuncia distorta o esagerata delle parole, schiocchi di dita, battito dei piedi), non potevano che essere, come riflesso della sua personalità e del suo background etnico/sociale, parte integrante e necessaria del suo campo vocale.


    E questo senza contare la ricerca diretta e artigianale degli effetti, che Matt Forger, un altro dei tecnici del suono dell'artista, sottolinea, e che si riflette sia in atteggiamenti deliberati nei confronti del microfono (spostamenti o distanziamenti episodici), sia nell'uso parsimonioso dello strumento di compressione sulla voce del cantante (un uso diffuso e quasi inevitabile per la maggior parte degli artisti pop), per non annullare o distorcere questa dimensione rumorosa presunta.

    Nello stesso spirito, Bruce Swedien ha scelto di registrare la voce del cantante in analogico, preferendo evitare gli artefatti che si aggiungono durante il processo digitale e distorcono, anche minimamente, la realtà.
    Questa forte preferenza per un'immagine monofonica e analogica del punto sorgente gli ha permesso di conservare la ricchezza del prisma sonoro e un profilo naturale. La cosa principale per Bruce Swedien era davvero registrare e mixare la voce del cantante in modo tale che le informazioni che tornavano dagli altoparlanti conservassero e rispettassero il più possibile il valore del campo sonoro.

    Prima di entrare nel dettaglio delle tecnologie utilizzate, la scelta dei microfoni essendo in cima alla lista, dobbiamo guardare ad uno strumento fondamentale il cui uso è stato dettato dall'importanza di preservare gli elementi corporei inerenti a questa immagine vocale: il
    compensato.

    Funzione e impatto del compensato nell'immagine vocale del cantante

    "Un aspetto del ruolo di un ingegnere è quello di far sentire gli artisti a proprio agio in studio” (Zak, 2001)

    Michael Jackson era un cantante oltre che un ballerino. La pratica di queste due arti era di una stessa natura, nella misura in cui l'atto di cantare generava dei movimenti del corpo nell'esecutore. Impedire al performer di entrare o eliminare gli impatti sonori e vocali dei loro movimenti attraverso la compressione sarebbe stato quello che Bruce Swedien chiama un approccio chirurgico
    totalmente innaturale.

    Per permettere a Michael Jackson di utilizzare liberamente i suoi movimenti e conservare, senza doverli elaborare artificialmente, la parte appena necessaria dei rumori del corpo e delle percussioni che sono parte integrante della sua personalità vocale, BruceSwedien aveva, dal 1979, un
    compensato (un palco di compensato) che divenne il centro di registrazione del cantante-ballerino. La piattaforma fu progettata e costruita di conseguenza: fu realizzata dai falegnami dello studio, larga otto piedi e sollevata di dieci pollici da terra, ed era rinforzata e contro-rinforzata. La sua superficie è stata mantenuta non verniciata e non dipinta, per garantire che il materiale fosse poroso e quindi assorbisse il suono. Ha anche impedito che il contatto diretto con la terra causasse risonanza, che si propaga e genera interferenze.

    Microfoni: scelta, posizione e caratteristiche tecniche

    "[La grana della voce] implica una certa relazione erotica tra la voce e l'ascoltatore". (Barthes, 1981)

    L'erotismo qui evidenziato da Roland Barthes è strettamente legato alla tangibilità corporea del cantante, i suoi stessi "contributi del corpo all'opera" secondo l'espressione di Paul Valery (Larnaudie, 1998), sottolineati da una vicinanza fisica a un microfono che, come vedremo, serve proprio come amplificatore della grana vocale barthesiana presente in Michael Jackson.

    Se i tipi di microfoni sono stati oggetto di scelte precise in questa resa, vedremo che lo stesso vale per il posizionamento del cantante. Così, per le linee melodiche principali delle canzoni, o per i lead vocali, la tecnica del close miking è stata favorita da Bruce Swedien: posizionando il cantante molto vicino al microfono, ha eliminato naturalmente la maggior parte delle riflessioni e dei rumori circostanti, a parte il suono diretto della voce.

    Contrariamente alla pratica comune degli studi, non ha utilizzato alcun paravento, per non perdere i piccoli rumori del corpo del cantante, e poi ha adattato, se necessario, il predelay in funzione della velocità della canzone, utilizzando l'emblematico E.M.T. 250 Electronic Reverberator Unit, ancora considerato dai professionisti come il miglior strumento di riverbero e il riferimento da cui sono stati definiti tutti gli attuali riverberi digitali.

    Mettendo il microfono vicino alla bocca e registrando i minimi rumori della bocca, del respiro e del corpo di Michael Jackson, senza alcun sovraccarico espressivo, Bruce Swedien ha finalmente rivelato e messo in scena questa vicinanza, questa intimità vocale che Michael Chanan ha menzionato prima, e ha in un certo senso portato alla luce una parte di questa "inquietante stranezza" che ha affascinato e talvolta disturbato il pubblico.

    Per quanto riguarda la scelta dei microfoni, sebbene ne abbia centocinque, Bruce Swedien ne ha scelti solo due, prendendo in considerazione i parametri vocali di Michael Jackson.

    I microfoni, utilizzati in proporzioni disuguali, non sono il frutto della più recente tecnologia, ma piuttosto si basano su valori solidi che egli considera non supportati . Tuttavia, poiché non si tratta di produrre musica scientificamente avanzata "che non comunicherebbe nulla" (secondo le sue stesse parole), fa scelte che considera intransigenti, senza essere fondamentalmente conservatore, ma guidato dalla sua esperienza degli sviluppi tecnologici.

    Il microfono scelto da Bruce Swedien, lo stesso che avrebbe usato per registrare tutte le parti vocali di Michael Jackson (tranne che per una canzone di cui parleremo in seguito), era lo Shure SM-7, un microfono dinamico. Acquistato nel 1977 da Westlake Audio a Hollywood, il suo Shure SM-7 è stato il primo ad essere utilizzato in progetti musicali importanti.

    Il tecnico del suono spiega la sua scelta in relazione alle prerogative di Michael Jackson e in particolare per le qualità del suono che riproduce: trasparente, fedele, non artificiale negli alti e con molta presenza. Lo Shure SM-7 si adatta bene alle voci dinamiche e non distorce le consonanti sibilanti che il cantante usa spesso.

    Questi passano più dolcemente, con un suono leggermente scanalato, senza perdere corpo. Al contrario, il microfono arricchisce leggermente la texture. Lo Shure SM-7 richiede, in linea con la pratica di Bruce Swedien con Michael Jackson, di essere usato molto vicino alla fonte del suono, e dà sia un grande calore che lusinga la voce sia una riproduzione accurata delle dinamiche vocali.

    Registrando Michael Jackson con questo microfono, Bruce Swedien ottiene un'immagine sonora molto pulita e accurata. Lo Shure SM-7 è un primo filtro naturale per il rumore corporeo del cantante e, insieme al compensato, assicura che venga trattenuta solo la quantità necessaria. Per questo motivo, Bruce Swedien non ha aggiunto un pannello supplementare, che avrebbe eliminato i suoni desiderati del respiro e le emissioni sonore esplosive.

    L'unica canzone che non è stata registrata con lo Shure SM-7 è "Earth Song", nell'album HIStory, Past, Present and Future del 1995, un brano dal messaggio per metà apocalittico e per metà profetico in cui Bruce Swedien scelse di sottolineare e impreziosire la voce del cantante con un microfono dal suono caldo che cattura uno spettro sonoro più ampio: il Neumann M-49. Questo microfono elettrostatico è stato creato nel 1949, commercializzato nel 1950 e acquistato da Bruce Swedien poco dopo il suo primo microfono (che era il Telefunken U-47).

    Per il tecnico, è un microfono eccellente per la registrazione vocale, anche se le sue caratteristiche speciali gli consentono di essere utilizzato per molte altre applicazioni. Il Neumann M-49 è multi-direzionale e completamente regolabile e consente l'uso omnidirezionale, utile per catturare il background vocale, ad esempio.
    Il tono ricco e rotondo conferisce un colore piacevole e caldo anche ai suoni più duri.

    La struttura incantatoria dei ritornelli del brano, costituiti da voci acute, e l'ad libitum finale, trattato come un grido, rendevano necessario incorporare una dose supplementare di calore nell'immagine vocale, dettando così la scelta di questo microfono da parte di Bruce Swedien.

    La voce, come abbiamo visto, ha assunto una notevole importanza come identità nell'estetica popolare, soppiantando persino l'importanza del compositore, fino a diventare una pietra miliare essenziale negli arrangiamenti, spesso addirittura spodestando gli strumenti.

    Questo stesso paradigma irriga le strutture vocali delle canzoni di Michael Jackson, soprattutto quando, al di là dei lead vocali che costituiscono la parte emergente portata ed espressa dalla sua voce, la sua personalità vocale si dispiega nei diversi strati musicali delle canzoni, dalle armonizzazioni della melodia alla realizzazione quasi strumentale degli elementi melodico-ritmici, o orali e non vocali, dell'accompagnamento. Tutti questi elementi sono registrati in modo da trovare posto in uno spazio sonoro che Bruce Swedien non vuole sia semplicemente stereofonico, ma tridimensionale.


    Una personalità vocale multiespressiva all'interno dello spazio sonoro

    Lo spazio sonoro tridimensionale di Bruce Swedien

    Lo spazio sonoro e la tridimensionalità giocano un ruolo importante nell'estetica vocale registrata di Michael Jackson. Lo spazio sonoro esplorato da Bruce Swedien può essere paragonato alla descrizione di Roberto Casati e Jerome Dokic di uno "spazio accessibile al movimento corporeo e nel quale (cioè in certi punti del quale) vengono prodotti suoni che possono essere localizzati da un ascoltatore".

    È in questo apparente vuoto materiale che circonda il corpo che la personalità vocale di Michael Jackson e gli eventi sonori che la costituiscono vengono organizzati dall'ingegnere per dare forma a uno spessore sensoriale e a un'immagine sonora.
    nella tridimensionalità dello spazio. L'uno sostiene e valorizza l'altro, così come la scenografia e la teatralità mettono in scena il personaggio, qui una vera e propria vocalità organica.

    Se Bruce Swedien considera lo spazio stereofonico profondamente tridimensionale, è perché non lo vede come un semplice effetto di lateralizzazione, ma come una piena occupazione del panorama acustico da parte di personaggi sonori i cui rispettivi spazi vitali non si affollano l'uno con l'altro.

    Come Sophie Herr, per la quale la "fotografia acustica" rompe lo specchio di un pensiero secondo l'occhio e quindi non può essere alcun tipo di riflesso, Bruce Swedien non considera l'immagine sonora come la resa di una qualsiasi spazializzazione realistica del suono e conserva questa concezione dagli anni Cinquanta, emersa in seguito al successo di una canzone emblematica di Les Paul e Marie Ford "How High the Moon".

    Quest'ultimo, molto prima dell'avvento dei registratori multitraccia, era costruito intorno a una sovrapposizione di linee vocali e armoniche pre-registrate, chiamate sovraincisioni
    in cui, durante le presentazioni televisive che evidenziavano questa novità, la melodia principale era l'unica voce effettivamente registrata dal vivo.

    Per Bruce Swedien, la realizzazione di questo brano ha cambiato la nozione di accuratezza sonora, la ricerca della purezza simboleggiata dall'alta fedeltà, in una nozione di immagine sonora globale, con una profondità di campo e un rilievo acustico i cui limiti erano ora stabiliti dall'immaginazione del creatore-compositore-ingegnere.

    E l'idea di trasparenza, citata in precedenza, entra in gioco proprio quando la manipolazione della realtà sonora diventa, per l'ascoltatore, una realtà in sé.

    Per collocare la voce di Michael Jackson, con tutte le sue componenti estetiche e organiche, in una cornice sonora che la sottolinei o la avvolga, risparmiando effetti artificiali che contrastano con l'autenticità desiderata, Bruce Swedien si sforza di creare spazi acustici reali e regolabili all'interno dello studio.

    La sua scelta del materiale è stata, come per Monster Cable, su apparecchiature all'avanguardia con l'adozione, dall'album Bad nel 1987, di un'intera nuova generazione di gobo chiamati Tubetraps, progettati e realizzati dal suo amico Arthur M. Noxon di Acoustic Sciences.

    Questi Tubetraps (traps significa “trappole”) sono cilindri di forma particolare, montati su gambe e dotati di speciali rivestimenti acustici, che permettono di modulare gli spazi con caratteristiche sonore altamente prevedibili nonostante le variabili esterne.

    I Tubetraps, una variante dei Quick Sound Fields, sono veloci in termini di installazione, ma anche in termini di reattività, in quanto ricreano un campo sonoro realistico senza riflessioni indesiderate o eco fluttuanti. Alcuni cilindri sono cavi e rivestiti di fibra di vetro densamente intrecciata.

    Ciò determina un'ampia depressione tra la superficie ad alta resistenza e l'interno vuoto, un differenziale di pressione che contribuisce a massimizzare la velocità acustica.

    La caratteristica innovativa di questi Tubetraps era che, allo stesso tempo, l'intera superficie del cilindro assorbiva lo spettro dei bassi, mentre una metà permetteva di diffondere lo spettro delle alte frequenze con luminosità e chiarezza controllate.

    Questa acustica ibrida è resa possibile dalla sospensione di un sottile ma pesante foglio di plastica morbida perforata che copre per metà la parte anteriore del cilindro.

    Le proprietà ibride del foglio di plastica consentono l'assorbimento delle basse frequenze e la riflessione delle alte frequenze.

    Questi Tubetraps sono state quindi installati intorno al palco di compensato su cui cantava Michael Jackson, e disposti sulla base di un cerchio di tre metri di diametro.

    Tuttavia, va notato che il cantante, conoscendo gli strumenti dello studio e i loro vincoli, ha regolato lui stesso la loro posizione in base alle riflessioni vocali che voleva ottenere.

    Il cantante è stato registrato in questi spazi acustici controllati e, insieme alle tecniche di registrazione vocale di cui parleremo ora, questo ambiente gioca sulla prossimità e sulla fisicità, enfatizzando gli aspetti vocali caratteristici evocati dallo spirito e dalla linfa musicale di ogni canzone.

    Protagonisti vocali: una presenza forte

    Come abbiamo visto, le tracce vocali di Michael Jackson sono state registrate in modo monofonico e analogico, con il cantante posizionato molto vicino al microfono Shure SM-7 per non perdere nessuna delle particelle rumorose e corporee associate alla sua identità sonora.

    Ma Michael Jackson si occupava anche delle sue armonie vocali, stratificando il suo vibrato su ogni linea con una precisione su cui Bruce Swedien puntava molto.

    In questa fase delle registrazioni, il cantante prima doppiava lo stesso brano nella stessa vicinanza al microfono e poi, alla terza ripresa, tornava indietro e registrava di nuovo la stessa linea melodica.

    Bruce Swedien ha poi aumentato il livello del suono di questa terza ripresa allo stesso livello delle due precedenti. Questo processo ha generato un aumento della percentuale di
    prime riflessioni e ha creato un iniziale miglioramento della ricchezza tonale.

    Una quarta presa gli ha permesso di registrare a una distanza ancora maggiore, ma questa volta in stereo, utilizzando due microfoni configurati come una coppia X-Y, o "coppia Blumlein".

    Questo metodo è stato ideato da Alan Dower Blumlein ed è la tecnica stereofonica più conosciuta e quella preferita da Bruce Swedien.

    È molto semplice e consiste nel posizionare due microfoni bidirezionali, uno di fronte all'altro, in modo che le capsule convergano il più possibile, creando un angolo di 90 gradi tra loro. Il risultato di questo intervento è stato aggiunto ai precedenti.

    È questa aggiunta di prime riflessioni che è all'origine della profondità di campo di cui sono dotati i vari blocchi di armonie vocali in molti ritornelli delle canzoni di Michael Jackson.

    Il brano "Rock With You" dell'album Off the Wall è stato il primo a utilizzare questo processo e genera un effetto acustico innovativo per l'epoca, che culmina nell'ampia diffusione vocale della canzone "Butterflies" nel 2001.

    Si noti che lo stesso processo è applicato al coro di Andrae Crouch nella canzone "Man in the Mirror" dall'album Bad e genera una densità di suono che moltiplica il coro e lo rende presente in tutto il campo.

    Va notato che in questo caso particolare, poiché è stata aggiunta una grande quantità di riverbero a questa parte vocale, Bruce Swedien è stato attento a prevedere un ritardo iniziale sufficiente affinché il riverbero non coprisse le prime riflessioni.

    Armonie vocali: impatto della stereofonia e della profondità di campo

    Il carattere poliespressivo della personalità vocale di Michael Jackson viene così sfruttato, enfatizzato e valorizzato dalle tecniche di registrazione.

    Abbiamo visto come le armonie vocali del cantante siano non solo stratificate, ma anche messe in prospettiva nel campo acustico e quale sia l'impatto dei pick-up sonori stereofonici in questa messa in scena sonora: applicati ai background vocali, giocano sulla profondità di campo; applicati al coro, conferiscono a quest'ultimo una presenza tangibile.

    Infine, quando viene utilizzata per l'orchestra, come nel brano "Childhood", la stereofonia sfruttata da Bruce Swedien crea una rete di relazioni spaziali tra l'ensemble strumentale e l'ascoltatore, mantenendo quest'ultimo in una vera e propria prospettiva da concerto.

    L'interesse di Bruce Swedien per la stereofonia si manifestò anche negli anni '50, quando molti dirigenti delle case discografiche non avevano previsto l'imminente rivoluzione e non erano disposti a investire in essa.

    Mentre alcuni di loro pensavano che la stereofonia non fosse più interessante di una "doccia con due soffioni", Bruce Swedien, come il suo modello e amico Bill Putman, aveva allestito una stazione di controllo separata e nascosta sul retro dello studio per effettuare esperimenti sulla stereofonia, che in seguito gli consentirono di avere un vantaggio in questo campo.

    Aveva infatti compreso fin dall'inizio il suo valore in termini di profondità dello spazio sonoro e di impatto espressivo.

    Va notato che le registrazioni in coppia stereo di Bruce Swedien, applicate ai background vocali ma soprattutto sistematicamente agli strumenti, hanno costituito per molto tempo un metodo di lavoro unico, chiamato da Quincy Jones Acusonic Recording Process e che ha fatto rivedere la nozione di stereofonia a un'intera generazione di tecnici.

    Sospettato un tempo di essere un nuovo strumento tecnologico tenuto segreto, il Processo di Registrazione Acusonica (una combinazione delle parole accurate, acu che si riferisce alla precisa immagine sonora della vera stereofonia, e sonica, che si riferisce al suono che si cerca di personalizzare) era in realtà un processo ideato da Bruce Swedien per combinare diversi registratori multitraccia al fine di moltiplicare le coppie stereofoniche.

    Ne ha utilizzati fino a novantasei per la canzone di Quincy Jones "Places You Find Love".

    La musica di Michael Jackson ha richiesto una media di sessantasei tracce audio (tre dispositivi con ventiquattro tracce collegate tra loro, con una traccia su ciascun dispositivo utilizzata per sincronizzare il codice temporale SMPTE e un'altra mantenuta vuota per evitare di generare interferenze).

    La disponibilità di tutte le tracce necessarie ha permesso a Bruce Swedien di moltiplicare le immagini stereo nei campi sonori della musica di Michael Jackson, e questo processo ha contribuito più di ogni altro a creare una demarcazione qualitativa e una nuova identità sonora.

    Ma le armonizzazioni vocali del cantante hanno dato origine anche ad altri processi di registrazione specifici.

    In effetti, all'inizio della sua collaborazione con Michael Jackson, Bruce Swedien ha colto l'opportunità di creare una prospettiva sonora dalla voce del cantante, utilizzando l'ampiezza e la profondità dello spazio.

    Spiega che le capacità vocali dell'artista, unite all'interesse e al gusto per la sperimentazione sonora, lo hanno reso un vasto laboratorio di sperimentazione. Inoltre, Quincy Jones e Michael Jackson erano sempre stati entusiasti del senso creativo di Bruce Swedien, che era quindi libero di apportare la propria personalità alla musica.

    È in questo contesto favorevole che, abile nelle tecniche dei suoni naturali, Bruce Swedien ha fatto eseguire a Michael Jackson degli effetti live sul doppiaggio della sua voce principale: per dare ancora più sollievo alla trama sonora di questi blocchi vocali, il tecnico del suono ha lavorato molto leggermente per rallentare la registrazione della voce principale durante il doppiaggio (tre o quattro per cento), e quindi, allo stesso tempo, di abbassarne leggermente il tono.

    Michael Jackson ha registrato il doppiaggio tenendo conto di questa nuova micro-tonalità.

    Poi Bruce Swedien ha unito le due voci, con il loro spostamento di frequenza quasi impercettibile, mescolando il livello sonoro della traccia del doppio leggermente al di sotto di quello della
    voce solista.

    Questa tecnica, che richiede un buon senso tonale relativo e una grande precisione vocale, come sottolinea Bruce Swedien, per il quale questa esperienza è rimasta unica, ha permesso di fornire supporto alla voce arricchendone lo spettro sonoro in modo naturale e reale, senza ricorrendo a riformulazioni artificiali.


    Conclusione

    Quindi, se Michael Jackson non ha mai smesso di sviluppare, arricchire o rinnovare la sua personalità vocale e musicale, ha anche prestato particolare attenzione alla sua fedele trasmissione. Era desideroso di sviluppare un'estetica innovativa e indipendente, sintomatica di un motore che consiste nell'andare sempre avanti piuttosto che assaporare il sicuro conforto del successo precedente. Raddoppiando le sue capacità vocali con il lavoro quotidiano relativo alla sua tessitura e al suo timbro vocale, è riuscito a creare una personalità sonora originale, evocando e riabilitando l'intera sfera corporea nella sua voce.

    Come la creazione contemporanea che ha questo sapore della voce barthesiana e che si rivolge al corpo, l'approccio di Michael Jackson si è infatti concentrato sull'investimento, all'interno del campo vocale, di una fisicità tangibile.

    Utilizzando la voce come strumento musicale a sé stante, il cantante la inserisce in tutti gli strati musicali delle sue canzoni, tra cui melodia, armonie, cellule vocali o proiezioni ritmiche del quadro melodico-ritmico, linee di basso vocalizzate.
    Non si è limitato ad essere un veicolo per l'espressione dell'intelletto e dell'emozione, ma lo ha stabilito come mezzo sonoro di un intero corpo che interagisce organicamente con l'immagine vocale, e le cui più piccole particelle di presenza, mantenute nello spettro del mix finale, giocano un ruolo fondamentale nel restituire questa autenticità.

    Le tecniche impiegate dall'ingegnere del suono Bruce Swedien miravano, attraverso strategie di studio che evitavano arretramenti artificiali, ad architettare ogni intervento vocale, sia esso lineare o puntillistico, all'interno di uno spazio acustico profondamente tridimensionale, senza perdere nulla dell'intimità auditiva tra l'interprete, attraverso il suo doppiaggio sonoro, e l'ascoltatore.

    Michael Jackson ha affermato la sua personalità vocale attraverso un'estetica musicale popolare molto ampia e non stigmatizzata, sviluppando una pluralità espressiva che abbracciava la molteplicità dei riferimenti estetici, etnici o sociali del sincretismo culturale pop.

    Naturalmente le condizioni di lavoro offerte dall'artista, in termini di budget e di tempo, rimarranno a lungo un'eccezione, spiegando le lunghe strategie in studio spesso messe in atto - dalla parsimoniosa registrazione di orchestre alla creazione di nuove entità sonore che combinano elementi concreti, elettronici e timbri strumentali - così come la completezza degli approcci.

    In effetti, Michael Jackson ha autofinanziato gran parte del suo lavoro in studio, cercando allo stesso tempo di mantenere un certo grado di autonomia; ha inoltre dotato gli studi di attrezzature all'avanguardia e ha concesso scadenze di lavoro molto lunghe, confrontandosi talvolta con gli imperativi dei contratti; in breve, è riuscito a mettere insieme fattori primordiali che hanno contribuito tutti e ciascuno alla realizzazione di un'opera sostanziale.

    Ma al di là di questo, l'etica sonora e artistica condivisa da Michael Jackson e Bruce Swedien rimarrà probabilmente, al di sopra di ogni altro dato tecnico, la chiave di quella che può essere definita una vera e propria demarcazione musicale all'interno della musica popolare internazionale del XX secolo.


    Fonte: https://journals.openedition.org/volume/2760
  8. .

    La risposta del MJ Online Team alla rimozione delle tracce di Cascio



    "Keep Your Head Up", "Monster", con 50 Cent e "Breaking News" non sono più disponibili per la vendita o lo streaming.

    Tre brani dell'album del 2010 del compianto Michael Jackson, "Michael", sono stati improvvisamente rimossi da YouTube, Apple Music e altri servizi di streaming. Le canzoni sono state oggetto di una causa in corso contro Sony Music, sostenendo che non fosse Jackson a cantarle.

    Mercoledì, un portavoce del sito ufficiale di Jackson ha affrontato il problema con "Behind the Mask" , un forum di fan di Jackson gestito da Greg Spinks. Pur confermando che le tre tracce sono state formalmente rimosse e non potevano essere acquistate o riprodotte in streaming da Sony Music, "questo non aveva nulla a che fare con la loro autenticità".

    "Keep Your Head Up", "Monster", con 50 Cent e "Breaking News", tre delle 10 canzoni del primo album postumo pubblicato nel 2010, un anno dopo la morte del Re del Pop, non vengono più pubblicate sul canale YouTube ufficiale di Jackson. Sono ancora disponibili tramite repost da altri canali. Nel frattempo, "Michael" è disponibile su Apple Music con solo sette brani. I tre brani in questione non sono più disponibili per l'acquisto. Su Spotify , le tre melodie sono oscurate in grigio e non possono essere trasmesse in streaming.

    "The Estate e Sony Music credono che la continua conversazione sui brani stia distraendo la comunità di fan e gli ascoltatori casuali di Michael Jackson dal concentrare la loro attenzione dove dovrebbe essere: sul leggendario e profondo catalogo musicale di Michael", ha affermato il portavoce del MJ Online Team.

    Qui l'e-mail completa inviata a Greg:

    *******

    Ciao Greg,

    Mi fa piacere presentarmi: sono Chuck del team di MJ Online.

    In risposta alla tua domanda, posso confermare che i tre brani di Cascio dell'album Michael del 2010 non sono più messi a disposizione da Sony Music per l'acquisto o lo streaming, ma devo sottolineare che la rimozione di questi tre brani non ha nulla a che fare con il loro autenticità. The Estate e Sony Music credono che la continua conversazione sui brani stia distraendo la comunità dei fan e gli ascoltatori casuali di Michael Jackson dal concentrare la loro attenzione dove dovrebbe essere: sul leggendario e profondo catalogo musicale di Michael.

    I fan hanno così tanto da celebrare nel 2022 e oltre per quanto riguarda la vibrante eredità di Michael Jackson. Crediamo che Michael continuerà a creare molti nuovi fan per la prima volta di tutte le età, ma spetta a tutti noi come MJFam concentrarci sulle cose in cui vogliamo che l'attenzione di coloro che non conoscono l'eredità di Michael sia. Ci auguriamo che tu condivida il tuo amore per Michael con il mondo in modo che la comunità MJFam continui a crescere ulteriormente.

    Ad esempio, i fan potrebbero voler continuare a condividere il successo di MJ the Musical, che ha vinto quattro Tony Awards, incluso il miglior attore protagonista e la migliore coreografia. Come riportato da AP e ripreso da altri media, MJ ha visto il più grande aumento delle vendite di tutti gli spettacoli di Broadway la settimana dopo l'inizio dei Tony Awards e un tour negli Stati Uniti a Chicago nel luglio 2023. E, naturalmente, lo spettacolo immensamente popolare di Michael Jackson ONE continua a Las Vegas.

    Sono personalmente entusiasta dell'imminente film biografico su Michael Jackson. Non vedo l'ora che arrivi la campagna per celebrare il 40° anniversario a novembre di Thriller, l'album più venduto della storia. Spero che tu condivida la mia eccitazione per ciò che arriverà presto nel mondo di Michael Jackson.

    Per favore contattami con ulteriori commenti o domande. Apprezziamo la tua email e il continuo supporto a Michael Jackson e alla sua incredibile eredità.

    Grazie,

    Chuck - Squadra in linea di MJ



    Fonte: https://www.mjvibe.com/mj-online-teams-res...-cascio-tracks/
  9. .

    Lo stile di Michael Jackson… una storia di cinture

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    Michael Jackson, re del pop ma anche re della moda. Sempre in anticipo sui tempi, il suo look era riconoscibile da tutti. Alcuni capi lo hanno definito più particolarmente: il guanto bianco, il fedora nero, i calzini lucidi o il bracciale sono tra i più emblematici. Ma Michael aveva anche una passione per le cinture che definiva il suo stile particolare.
    Usata dalla notte dei tempi, in diverse forme, la cintura dona potenza, forza e presenza. Tra i romani è il primo emblema militare: un soldato non si toglieva mai la cintura. Un emblema che non mancherà mai. Nel tempo, sarà adornato con placche metalliche sempre più riccamente decorate. Tra alcuni popoli vicini ai Romani, simboleggia, per gli uomini, il passaggio all'età adulta.
    La cintura, come quella usata da Michael Jackson, ha una funzione puramente decorativa ma sicuramente anche un'immagine simbolica, come i soldati ei guerrieri di un tempo.
    Se negli anni '70 Michael indossa già le cinture, la loro presenza rimane relativamente discreta, l'occhio è molto più attratto dai colori o dalla lucentezza dei costumi. Possiamo dire che la prima cintura "imponente" che Michael indosserà risale al 1978. La vediamo nel video che accompagna il titolo Blame It on The Boogie.


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    Tuttavia, durante gli anni di Thriller, solo la cintura che Michael indossa per un servizio fotografico di Matthew Rolston è relativamente memorabile. La fibbia ha la forma di una chitarra e una delle foto è stata usata per la copertina del singolo Beat It.

    Nel febbraio 1983, Michael indossò di nuovo la cintura quando Jane Fonda gli consegnò un triplo disco di platino per le vendite dell'album Thriller.


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    Da allora la cintura è stata esposta all'Autry Museum di Los Angeles come parte di una mostra permanente intitolata How The West Was Born di Michael Jackson.

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    Quando non indossa una vera cintura, Michael adotta un nastro con un fiocco, come nella foto qui sotto (un segno che userà anche qualche anno dopo, nel cortometraggio The Way You Make Me Feel, usando una cravatta come cintura, in omaggio a Fred Astaire).

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    All'epoca, lo stile di Michael Jackson era ancora fatto di strass: il fedora fece la sua apparizione alla Motown 25, il guanto, anche se presente da pochi anni, divenne emblematico, le giacche militari lucide con le spalline, le calze lucide e i pantaloni corti erano il risultato di una collaborazione con Bill Whitten, il designer delle star.

    Quando l'album Bad fu pubblicato nel 1987, Michael cambiò il suo stile in un look più da cattivo ragazzo. La cintura che la star indossa nel cortometraggio Bad è solo il primo approccio a uno stile che crescerà negli anni 90. È semplice, in pelle nera, decorato con borchie d'argento che si estendono con cinghie e fibbie lungo la gamba.


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    Con il lancio del Bad Tour nel settembre 1987, in Giappone, e poi per i cortometraggi associati agli altri singoli dell'album, apparvero le cinture "king size", quasi come quelle dei campioni di boxe.


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    Per il Bad Tour, la fibbia della cintura rappresenta una stella (stella da sceriffo?) sormontata da un'aquila ad ali spiegate, simbolo dell'autorità imperiale, il tutto circondato da rami di alloro, simbolo della gloria .... Le immagini parlano da sole: Michael Jackson vuole essere il re!


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    Sembra che una seconda cintura fosse prevista per il tour: questo è stato rivelato nella vendita di Julien's Auctions del 2012 della collezione Bush e Tompkins. Questa cintura, fatta di pelle nera e ricoperta di piastre d'argento metallico, aveva una grande fibbia con un giglio, l'ultimo simbolo reale, in cima.


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    Nell'aprile 1988 il singolo Dirty Diana fu il quinto singolo dell'album Bad. Michael ha girato il cortometraggio nella primavera dello stesso anno. Lo si vede sul palco mentre esegue la canzone. E ancora una volta indossa una cintura nera coperta di simboli con un'aquila ad ali spiegate.

    Usò ancora questa cintura nel video Speed Demon del film Moonwalker alla fine del 1988.


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    È stata realizzata anche un'altra versione di questa cintura, argento con stemmi dorati, che Michael indossò agli Academy Awards nel 1991 insieme a Madonna.


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    Durante la registrazione del cortometraggio Will You Be There nel 1993, era probabilmente la stessa cintura.


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    Michael Jackson espone la sua passione per le cinture ai suoi fan quando pubblica la sua autobiografia, Moonwalk , nel 1988 e poi con Moonwalker , il suo film, alla fine dello stesso anno.
    All'apertura di ognuna di essi, scopriamo oggetti che hanno segnato la carriera dell'artista in mezzo alle foto. Tra questi oggetti, ogni volta, una cintura:
    - in pelle nera con cinque stelle d'argento probabilmente circondate da alloro, la fibbia più larga delle altre, nel libro Moonwalk;

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    [size=4]- in pelle nera con stelle dorate montate su pietra nel film Moonwalker . Ogni stella è separata da una pietra rettangolare con una corona a ciascuna estremità. La fibbia è come uno stemma: una grossa pietra è sormontata da una corona, circondata da due grifoni, animale mitologico dell'Antichità associato alle divinità;


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    Questa passione per le cinture portò Michael a chiedere a Michael Bush e Dennis Tompkins, i suoi stilisti personali, di creare in due occasioni delle cinture per lui, che conservò a Neverland.

    La prima, la Story Belt, è stata realizzata nel 1988. Alla fine della tappa europea del Bad Tour, Michael Bush fu incaricato da Michael di contattare Dennis Tompkins per creare una nuova cintura: "Ho avuto lo sfortunato compito di chiamare e svegliare [Dennis] nel cuore della notte per comunicargli il messaggio di Michael: creare una “cintura della storia” che raccontasse la storia della vita di Michael in modo che potesse consegnargliela al suo ranch al ritorno dal Giappone. E doveva sembrare una reliquia dissotterrata dell'antica Roma. Michael aveva spiegato che la Story Belt sarebbe stata un regalo a se stesso, per celebrare il suo successo come miglior artista solista in tour. (...). Così, mentre Michael stava finendo la tappa europea del Bad Tour, Dennis ha iniziato a lavorare allo schema della Story Belt che avrebbe illustrato e caratterizzato le persone e le pietre miliari della vita di Michael. Imparare a scolpire stampi di cera in cui versare l'argento non era la cosa che rendeva Dennis più nervoso. Dennis poteva imparare qualsiasi cosa, ma creare la vita di Michael era una proposta scoraggiante. Essere il giudice delle pietre miliari della vita di un uomo che aveva fatto così tante cose significative? Dennis non era pronto a farlo. Affinché Dennis potesse iniziare subito, fu concordato che avrebbe faxato gli schizzi a Michael ovunque fosse in tour. Con il tempo che scorreva e la scadenza di Michael che incombeva, Dennis faxò a tutte le ore della notte, facendo e rifacendo gli schizzi fino a quando non ebbe finalizzato sette tavole che avrebbero costituito la Story Belt.


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    Michael adorava i cherubini a causa del suo interesse per gli artisti del Rinascimento, in particolare Michelangelo. Michael credeva che l'affresco di Michelangelo dal soffitto della Cappella Sistina, Il Giudizio Universale , fosse l'opera artistica più notevole mai creata. Dennis ha disegnato la Story Belt con cherubini che rappresentano Michael su ciascuna delle placche raffiguranti una fase della sua vita.
    Sulla prima piastra, cinque piccoli cherubini volteggiano attorno al numero romano V, con un cherubino di Michael leggermente più grande, che si riferisce al suo ingresso nel mondo dello spettacolo come leader dei Jackson 5.


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    Poi arriva una targa con un cherubino che vola su una stella cadente, raffigurante la carriera solista di Michael.
    L'amore di Michael per Disneyland e la sua cara amicizia per Elizabeth Taylor sono rappresentati nella terza tavola, attraverso l'illustrazione di un cherubino che gioca con Pinocchio davanti al Castello di Cenerentola. Pinocchio era il personaggio preferito di Elizabeth Taylor, Peter Pan quello di Michael.
    (…) La quarta targa evidenzia lo spirito umanitario di Michael e la sua partecipazione a We Are The World con la scultura di un cherubino che regge spighe di grano davanti a un'aquila americana [l'aquila è l'emblema americano, il grano simboleggia la felicità e la prosperità] .
    La quinta targa è un cherubino che fa il moonwalk, indossando un guanto di strass, una scena che parla da sé.


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    Celebrando l'importanza dell'inizio del Bad Tour, il cherubino della sesta placca lancia in aria un cappello di Billie Jean e indossa una replica esatta della cintura che scendeva sulle gambe di Michael durante il tour. Bubbles, che lo ha accompagnato in Giappone, è in piedi accanto a lui.


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    La settima e ultima targa rappresenta Neverland. Il logo del ranch è un ragazzino su una falce di luna . Quindi Dennis ha semplicemente sostituito il bambino con un cherubino.
    (…) La fibbia in argento mostra due cherubini che mettono una corona sulle iniziali MJ.


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    Anche se Michael aveva scelto le sette scene dalle decine di schizzi forniti da Dennis, non voleva saperne di più della cintura. Michael era interessato all'interpretazione di persone, luoghi, eventi e cose da parte di un artista e così ha lasciato che Dennis creasse. Quando ebbe finito, qualche giorno prima che Michael tornasse a casa, Dennis mise la cintura su due grandi cuscini di velluto nella biblioteca di Neverland. Michael rimase stupito quando lo vide. Era sbalordito e la sua voce si ruppe al telefono mentre cercava le parole per esprimere la sua gratitudine e ammirazione per il talento di Dennis.

    La cintura è stata per alcuni anni in mostra nel Rock & Roll Hall of Fame Museum di Cleveland.


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    La seconda, la cintura Peter Pan, è stata creata nel 1989. Michael Bush dice: "La MJJ Productions ha richiesto il diritto di usare Peter Pan di Walt Disney per una cintura e ha ricevuto il permesso scritto dalla Disney. Abbiamo acquistato il merchandising di Peter Pan per catturare le sue caratteristiche”.


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    La bella fibbia d'argento misura 20 per 15 centimetri e rappresenta Peter Pan con le gambe incrociate che suona il flauto di Pan. Sul retro c'è un ragazzino seduto sulla luna (il logo del ranch), e in cima c'è un nastro che recita "Neverland Valley". Sei placche intorno alla cintura raffigurano diverse scene del cartone animato: la prima placca mostra Wendy che impara a volare, la seconda il personaggio di Peter Pan. Poi arrivano i ragazzi perduti, Lili la Tigre, la nave pirata e Capitan Uncino appeso al bordo della targa".

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    Torniamo alle cinture che Michael indossava nei suoi cortometraggi, nei suoi tour o durante le apparizioni pubbliche...
    Nella sequenza finale del film Moonwalker , Michael esegue Come Together , una cover del titolo dei Beatles. Lo vediamo indossare pantaloni di pelle nera, una maglietta bianca, una maglietta gialla (si toglie velocemente la giacca nera con le spalline)…. e una cintura color argento che i designer della star hanno impiegato due mesi a realizzare.


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    La grande fibbia raffigura un'aquila con le ali spiegate e la parola BAD sopra di essa. Le placche della cintura hanno un'aquila a due teste, l'emblema sovrano. La parola BAD è aggiunta sopra.



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    "Quando Michael venne da noi per pianificare il suo costume per la sua performance live di Come Together, la sua richiesta non poteva essere più esplicita: "Preparatemelo, ma voglio qualcosa di insolito". Bad era tutta una questione di cinture, fibbie, distintivi della polizia e dei motociclisti e dalla fine del tour avevamo lentamente iniziato ad abbandonare le cinture, muovendoci verso l'idea di "qualcosa che Michael non aveva mai indossato prima". Come Together faceva ancora parte dell'era Bad e dovevamo trovare un modo per mantenere il tema pur soddisfacendo la richiesta di Michael. Era quindi il ritorno alla cintura. Invece dei distintivi della polizia che recitano "Special Officer" che erano sulla giacca Bad, Dennis ha intagliato sulle placche d'argento e sulla fibbia le aquile tedesche a due teste e le aquile, predatori che significano forza e libertà [l'aquila è anche l'animale usato sul sigillo del presidente degli Stati Uniti]. Ognuna delle sei grandi placche d'argento massiccio sulla cintura era identica, trasmettendo così l'idea di un reggimento. Sette placche più piccole con foglie incise si alternano alle grandi placche. Per la fibbia della cintura, le due ali dell'aquila sono state stese su 26 centimetri. Il dominio delle ali era accentuato da un'incisione in oro 18 carati che recitava BAD.

    Michael indossa questo vestito anche sulla copertina del singolo Liberian Girl qualche mese prima e nella sequenza finale del video della canzone.


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    La indosserà anche in varie occasioni, in particolare nel gennaio 1989, agli American Music Awards, con Eddie Murphy...


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    ...e nell'ottobre 1989, quando ha aperto un auditorium che porta il suo nome nella scuola della sua infanzia a Los Angeles. Arriva vestito con il costume di Bad Tour, ma la giacca è rossa, e questa cintura.


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    Quando girò il cortometraggio Remember The Time all'inizio del 1992, Michael interpretò un mago egiziano che doveva intrattenere la regina Nefertiti. Indossava un costume ispirato alla tenuta da guerriero di Yul Brynner, il faraone Ramses II, nel film I dieci comandamenti.


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    E, naturalmente, la cintura di Michael presenta i simboli che rappresentano l'Antico Egitto, primo fra tutti lo scarabeo. Un re faraonico!


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    Per il Dangerous Tour, iniziato nel giugno 1992, Michael ha usato diverse cinture per Jam, la prima canzone del concerto.

    Durante la prima parte del tour, è stato spesso visto indossare una larga cintura d'argento, le cui targhe erano semplicemente lo stemma di Neverland, riprodotto sul cancello all'ingresso del ranch. Lo stemma è una versione semplificata di quello della monarchia inglese. Il re sta consolidando il suo regno per iniziare il suo tour!


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    Userà anche la cintura indossata agli Oscar con Madonna.


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    Infine, in rare occasioni, notiamo una cintura d'oro, che annuncia quella che verrà utilizzata per la seconda parte del tour.


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    Questa sarà una cintura più militare, dove sono indicati gli spazi per le munizioni.



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    La indosserà durante la sua esibizione per il Super Bowl nel gennaio 1993.


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    Ed è anche quella che apparirà sulla famosa statua di HIStory, nel 1995.


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    All'asta di Tompkins and Bush nel 2012, è stata svelata un'altra cintura Dangerous. Le piastre d'oro 18 carati sovrapposte sulla cintura stessa portavano le lettere che formano la parola DANGEROUS. La fibbia placcata in oro raffigura due cherubini scolpiti che circondano la Terra. Creata per il tour, la cintura non si adattava ai costumi previsti e fu scartata.


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    Durante gli anni di HIStory e Invincible, la cintura è scomparsa. In rare occasioni, Michael indossa semplicemente una fibbia, come qui nel 1997 a Monaco, la fibbia che rappresenta lo stemma di Neverland.


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    Dal 2003 in poi, ha riutilizzato la cintura con lo stemma del suo ranch, come nella foto qui sotto, in ottobre, ai Radio Music Awards o a Las Vegas, dove gli vengono consegnate le chiavi della città.



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    Il re vorrebbe tornare al suo vecchio stile? Purtroppo, sembra che le giacche militari e le relative cinture che hanno creato lo stile leggendario del Re del Pop siano una cosa del passato. Se le cinture sono ancora presenti, sono più sobrie o addirittura discrete e integrate nel costume come qui, nel 2006 ai World Music Awards. Ma l'eleganza è più importante che mai!


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    Quando Michael morì il 25 giugno 2009, Michael Bush e Dennis Tompkins, suoi stilisti per molti anni, furono invitati dalla famiglia a disegnare quello che sarebbe stato l'ultimo abito di Michael. È ormai noto che Michael amava la giacca bianca tempestata di perle che indossava ai Grammy Awards del 1993 ed è questa che i due uomini hanno deciso di riprodurre per lui.

    Per accompagnarla, hanno creato una cintura finale, realizzata in oro 18 carati e ricoperta di grandi pietre semi-preziose. Sulla fibbia sono inseriti due cherubini che tengono una corona.


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    Qualunque cosa la vita gli proponga, Michael Jackson è sempre stato al top della moda, fino all'ultimo momento. I completi appariscenti degli anni della discoteca, gli strass e le paillettes dei primi anni 80, le giacche militari che sapeva fare il suo stile, l'eleganza che ha segnato il suo doloroso processo nel 2005, ogni volta questo "piccolo" accessorio che è la cintura era presente, personalizzato e rivelatore dei gusti unici dell'artista .... Un accessorio che lo accompagnerà nel suo ultimo viaggio .... come un re...


    Fonte: : https://onmjfootsteps.com/
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    Myles Frost di MJ THE MUSICAL vince il Tony Award 2022 per la migliore interpretazione di un attore in un ruolo da protagonista in un musical



    MJ è attualmente in esecuzione a Broadway al Neil Simon Theatre.

    Myles Frost ha vinto il Tony Award 2022 per la migliore interpretazione di un attore protagonista in un musical per MJ THE MUSICAL.

    Myles Frost è un vincitore del Theatre Award per l'eccezionale interpretazione al debutto a Broadway in un musical di Broadway, candidato al Tony Award per la migliore interpretazione di un attore in un ruolo da protagonista in un musical, candidato al Drama League Award e candidato all'Outer Critics Circle Award per il suo ruolo di Michael Jackson in MJ Il musical.

    Myles Frost non è un normale 22enne. È un pianista, cantante, cantautore, ballerino, attore, produttore musicale, ingegnere del suono e persino un appassionato giocatore di golf (quando il tempo lo consente), ma questa è solo la punta dell'iceberg di questo aspirante talento. I suoi crediti di recitazione e musica includono ALL IN, dove ha studiato e interpretato il ruolo di un bambino autistico di 14 anni, e lo show di successo di Netflix FAMILY REUNION (Stagione 1 e 2), rispettivamente. Nell'autunno del 2021, Myles è apparso in un film biografico "Big 50" THE DELRHONDA HOOD STORY nei panni di Clarence, andato in onda su BET Networks ed è disponibile su tutte le piattaforme di streaming BET Plus. È stato anche un concorrente di THE VOICE SEASON 13 della NBC.

    Michael Jackson è uno dei più grandi intrattenitori di tutti i tempi. Ora, la sua abilità artistica unica e senza precedenti è finalmente arrivata a Broadway in un musical nuovo di zecca. Incentrato sulla realizzazione del suo Dangerous World Tour del 1992 e creato dal regista/coreografo vincitore del Tony Award® Christopher Wheeldon e dalla due volte vincitrice del Premio Pulitzer Lynn Nottage , MJ va oltre le singolari mosse e il suono caratteristico della star, offrendo uno sguardo raro alla mente creativa e allo spirito collaborativo che ha catapultato Jackson in uno status leggendario. Alza il volume, Broadway - MJ è qui!




    Fonte: https://www.broadwayworld.com/article/MJ-T...usical-20220612
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    Carolwood Drive House, Holmby Hills



    Nel dicembre 2008 Michael Jackson tornò a Los Angeles per produrre e provare il tour This Is It. Affittò una bella villa in stile castello francese situata al 100 North Carolwood Drive, in Holmby Hills, Los Angeles, vicino a Beverly Hills, dove visse fino al giugno 2009.

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    Fonte: https://onmjfootsteps.com/
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    Manhattan, 4 East 74th Street, Upper East Side

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    Michael Jackson prese in affitto la casa nel 1999 e vi rimase fino al 2000, anno che lo vide vincitore del premio come Miglior artista maschile del Millennio al contest World Music Awards a Monte Carlo. Nessuno si sarebbe aspettato che da lì a pochi anni la grande star sarebbe scomparsa all’improvviso.
    Questa maestosa residenza sembra aver avuto sempre a che fare con le celebrità fin dalla sua costruzione nel 1898, quando venne incaricato l’architetto Alexander Welch per il progetto della casa in stile Beaux Arts.
    La casa di estende su 1184 metri quadri, ed è composta da sei piani, 16 stanze e 7 camere da letto. Interessante è il fatto che conserva l’arredamento di quando Michael Jackson vi abitava negli anni ’90. Il tutto è finemente arredato con uno stile classico ed elegante.

    Nel piano interrato si trovano una sala multimediale, una palestra, un magazzino e l’area dello staff. Si procede con la sala da pranzo e il salotto, raffinati ed eleganti pronti ad accogliere gli ospiti. Salendo invece si trova la camera padronale che occupa tutto il terzo piano. Gli ultimi tre piani ospitano due camere da letto ciascuno.

    La cucina è abitabile, un grande spazio aperto dove predomina il colore bianco (come in tutta la casa del resto). La luce naturale è così abbondante da illuminare tutte le stanze, le grandi vetrate, in particolare quella della sala da pranzo, offrono una magnifica vista sulla città.

    Dimensioni di questo genere per una casa in una città come New York sono sorprendenti! Oltre ad avere stanze molto grandi in ognuna di esse c’è anche un camino che dà quel tocco di classicità in più. In totale la casa conta sette stanze da letto e dieci bagni, dieci camini, pavimenti in quercia e vetrate antiche colorate e piombate.

    Infine nella zona esterna non poteva mancare un bel giardino curato, mentre al sesto ed ultimo piano della palazzina si trova una bellissima terrazza all’aperto dove potersi godere l’aria e le luci della notte in totale relax e privacy.


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    Fonti: http://guestofaguest.com/new-york/real-est...-side-townhouse
    https://abitare.moondo.info/casa-di-michae...son-a-new-york/
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    Goodstone Inn – Middleburg, Virginia

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    Nel giugno 2007, dopo sei mesi in una casa in affitto a Las Vegas, The Monte Cristo House, Michael Jackson lasciò il Nevada per la costa orientale degli Stati Uniti e si trasferì in uno dei Goodstone Inns a Middleburg, Virginia.

    Situata a un'ora d'auto a ovest di Washington DC, Middleburg, soprannominata "The Nation's Horse and Hunt Capital", è nel cuore di una campagna storica (campi di battaglia della Guerra Civile) e verdeggiante, ed è rinomata per aver avuto residenti dell'élite della East Coast, compresa la famiglia Kennedy. Continua ad accogliere visitatori di spicco da tutto il paese che vogliono godersi il tempo in mezzo alla natura.

    Ex piantagione, Goodstone Inn è una lussuosa proprietà di 259 acri circondata da pascoli e sentieri, lontano dal resto del mondo.


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    Inizialmente previsto per tre settimane, il soggiorno di Michael in questo ritiro appartato, dove ha potuto rilassarsi e godersi i suoi figli, durerà finalmente due mesi. Ad oggi non si conoscono foto del tempo privato.

    Le 18 camere del Goodstone Inn sono distribuite in sei luoghi. Il cuore del complesso è l'ex stalla che è stata convertita in un ristorante e uffici. Il premiato ristorante offre menu preparati con prodotti locali e della fattoria Goodstone Inn.


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    Michael Jackson soggiorna con la sua famiglia a Manor House, la residenza più grande, remota e isolata nel nord della tenuta. Costruito nel 1943, ha quattro camere da letto con vista sulla campagna.

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    Michael probabilmente occupava la camera da letto principale.

    Ha anche una cucina completamente attrezzata, un ampio soggiorno e sala da pranzo con camino, e una terrazza privata con vista sulle colline circostanti.


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    La stalla della tenuta, situata accanto alla casa, permette di vedere i cavalli. Si possono anche vedere gli animali della fattoria.

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    In Remember The Time, Protecting Michael Jackson in His Final Days, Bill Whitfield e Javon Beard, le guardie del corpo, parlano della vita della star durante questo periodo in cui la famiglia Jackson si godeva una vita lontano dai media. Le guardie del corpo e la tata dei bambini, Grace, probabilmente occupavano la Spring House, a poche centinaia di metri dai Jackson.

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    Fonte: https://onmjfootsteps.com/
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    2710 Palomino Lane – Las Vegas, Nevada

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    A metà gennaio 2008, Michael si è trasferito in una casa alla periferia della Strip di Las Vegas. La villa al 2710 di Palomino Lane sembra una hacienda mediterranea. "Hacienda Palomino" era anche il nome di questa proprietà ora conosciuta come Thriller Villa, dalla scomparsa del suo famoso e ultimo inquilino.

    Costruito nei primi anni 1950 in Messico e poi spostato mattone per mattone in Nevada, è iniziato come una semplice casa ranch. A metà degli anni '90, il suo terzo proprietario, Horst Schmidt, ha ricostruito e ampliato la residenza principale, che ora offre più di 2.500 metri quadrati di spazio vitale (più una casa per gli ospiti di quasi 300 metri quadrati) su quasi 6.900 metri quadrati di terreno.

    Nel 2004, dopo la morte di Schmidt, Aner Iglesias, un uomo d'affari che è anche console onorario di El Salvador per il corpo consolare del Nevada, ha comprato la proprietà, che ha affittato al Re del Pop attraverso Zar Zanganeh, l'agente immobiliare del cantante. Era in vendita nel 2016 per 9,5 milioni di dollari.


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    Come la precedente casa di Michael Jackson a Las Vegas, questa è sul lato della strada, cosa che all'epoca non piaceva alle sue guardie del corpo.

    Un'imponente fontana, visibile dalla strada, si trova al centro del vialetto circolare lastricato che conduce all'ingresso della casa. Cactus e palme ci ricordano che la città del peccato è in mezzo al deserto.


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    La casa ha sette grandi camere da letto, dodici bagni, diverse aree bar, una cucina estiva, una cappella e un seminterrato con una galleria d'arte privata.

    L'ingresso principale (The Foyer)

    L'imponente porta di legno dell'ingresso si apre in un grande vestibolo con un camino e un soffitto in legno. A sinistra dell'entrata, un ritratto a grandezza naturale di Michael Jackson, seduto con nonchalance sulla sua sedia rossa di Neverland, riposa accanto a un pianoforte finemente decorato. Tutto è fatto per ricordare la presenza della star tra le mura.


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    La sala grande

    Secondo l'agente immobiliare che vende la casa, questa enorme stanza, che può ospitare fino a 70 ospiti quando viene trasformata in sala da pranzo, era la stanza preferita di Michael Jackson. Ora è una stanza di tributo al Re del Pop, con il suo ritratto ben visibile sul massiccio camino in pietra. Con il suo pavimento in legno, le travi del soffitto a vista e lo splendido lampadario in vetro di Murano, è la stanza più bella della proprietà, che ha ospitato una serie di eventi di alto profilo negli ultimi anni.


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    Il cortile del re

    Le finestre ad arco del foyer e il grande salone si affacciano su un grande patio, The King's Courtyard, che può accogliere fino a 300 ospiti. Questo cortile è protetto dalla vista e contiene una fontana e una statua di marmo, Los Hijos de La Luna, che rappresenta dei bambini che si arrampicano su una luna crescente....


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    L'Havana Cigar Bar

    Diverse aree bar sono state allestite nella casa. L'Havana Cigar Bar, con le sue finestre che danno sul Cortile del Re, è una continuazione del salone principale e offre un ambiente più intimo.


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    La cucina

    La cucina principale verde smeraldo, con il suo tema mediterraneo e le travi a vista, è stata lasciata identica a quella trovata dal cantante nel 2008.

    Una zona pranzo è adiacente a questa sala conviviale.


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    La grande sala si apre su una cucina estiva esterna con barbecue e un patio che invita a rilassarsi, circondato da cactus e specie rare di alberi.

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    L'ufficio

    Un ufficio che funge anche da sala conferenze, The We Are The World Conference Room si trova anch'esso al piano terra con accesso all'esterno. Può ospitare circa 60 persone o 20 persone al tavolo della conferenza. Le foto di Michael con i leader mondiali sarebbero state esposte in questa stanza.


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    Le camere da letto

    Al piano superiore, la camera da letto principale è stata lasciata come Michael Jackson la occupava una volta. La suite principale ha tutto ciò di cui un artista potrebbe aver bisogno: uno specchio gigante che sarebbe quello davanti al quale Michael si esercitava nei suoi passi di danza, un bar privato....


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    …Un bagno grande quanto un appartamento…

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    … e un salotto privato.

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    Questi appartamenti privati occupano una parte del piano.

    Le altre camere da letto (una delle quali è vicino all'ufficio) o i bagni sono ugualmente spaziosi.


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    La cappella

    L'originalità di questa proprietà sta nel fatto che ha una vera cappella, con un campanile. Ribattezzata The Neverland Chapel, può ospitare fino a 70 persone. Con la sua enorme porta di legno (che è stata a lungo una falsa entrata, soprattutto durante il soggiorno di Michael) che ricorda il medioevo, la statua di San Francesco d'Assisi, il suo soffitto dipinto a mano che raffigura il cielo, e il suo lampadario centrale a forma di corona di spine, questo luogo era apparentemente un posto dove Michele conservava alcune delle sue opere d'arte. Oggi è utilizzato come teatro, il suo balcone e la sua decorazione lo suggeriscono, ospitando eventi sociali. L'acustica è anche perfetta per essere usata come studio di registrazione.


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    The Artist's Vault (la galleria privata)

    L'altra caratteristica di questa villa è che ha una galleria d'arte nel seminterrato e una suite privata con cucina (un seminterrato a cui si accede da un tunnel che il cantante usava per entrare e uscire dalla proprietà senza essere disturbato dai paparazzi). Sembra che sia stato questo seminterrato e la galleria il fattore decisivo nella scelta della casa di Michael.

    La galleria di 790 metri quadrati collega la casa principale alla casa degli ospiti, dove si dice che Michael Jackson abbia conservato la sua vasta collezione d'arte, stimata in 600 milioni di dollari, mentre risiedeva nella casa.

    Il caveau è ora utilizzato per collezioni private ed eventi.


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    La proprietà comprende anche un campo da tennis privato e stalle.

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    Il giardino

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    Fonte: https://onmjfootsteps.com/
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    2785 S.Monte Cristo House, Las Vegas

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    Alla fine di dicembre 2006, dopo aver trascorso alcuni mesi in Barhein e in Irlanda, Michael è tornato negli Stati Uniti e si è stabilito a Las Vegas con i suoi tre figli, in una casa in affitto situata in una zona residenziale, al 2785 S. Monte Cristo Way. Michael non ha scelto la casa, il suo staff l'ha fatto per lui, e l'ha scoperta quando è arrivato il 22 dicembre 2006. È rimasto lì per sei mesi, fino a giugno 2007.

    A Michael non sembrava piacere molto la casa, che è di oltre 1.500 metri quadrati, e nemmeno alle guardie del corpo, per le quali la posizione della casa in un angolo di strada era "un incubo".

    "I vicini potevano vedere direttamente nel cortile quando i bambini giocavano. (...) I paparazzi si arrampicavano sugli alberi per scattare foto di [Michael] e dei bambini. Le porte d'ingresso erano visibili dalla strada, e poiché erano di vetro, significava che si poteva vedere proprio nella casa dal cancello", spiega Bill Whitfield, la guardia del corpo di Michael all'epoca.


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    Costruita nel 2001, la casa di 18 stanze, tra cui sette camere da letto e dieci bagni, è stata affittata per 1 milione di dollari per sei mesi. Secondo le guardie del corpo, non era mai stata occupata prima che Michael Jackson la assumesse.
    Poco dopo il cancello, un sentiero circolare, passando sotto un portico coperto, conduceva al portone d'ingresso. Al centro di questo vicolo c'era una fontana che piaceva molto a Michael, ma che non sembrava funzionare molto bene, causando talvolta allagamenti nel cortile quando pioveva.


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    È in questa grande sala che Michael ha filmato i suoi figli, nel dicembre 2006, durante le vacanze di Natale.
    In fondo, dopo aver sceso alcuni gradini, sulla destra c'era un primo soggiorno, affacciato direttamente sulla cucina.


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    Un lungo tavolo di legno si estendeva nella sala da pranzo, con una porta che riconduceva alla sala.

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    In fondo, a sinistra dell'ingresso, c'erano altri salotti: uno piccolo, con divani rossi....

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    ... con aperture ad arco su un soggiorno più spazioso e molto luminoso.

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    C'era anche questa grande stanza con un bar, probabilmente dietro questa sala.

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    Le camere sul retro della casa avevano accesso alla terrazza con la cucina estiva e il barbecue.

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    Una scala di marmo nell'ingresso portava alle camere da letto dei bambini e alla suite di Michael di 180 metri quadrati su tutto il lato nord della casa.

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    L'accesso privato al terrazzo della casa era possibile da questa suite. Un patio era stato costruito lì per rilassarsi e prendere il sole.

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    La casa aveva anche un ascensore, in cui una volta Michael rimase bloccato. "Il signor Jackson è rimasto bloccato nell'ascensore. I bambini sono venuti di corsa da noi fuori, gridando: 'Papà è bloccato, papà è bloccato'. Era bloccato tra il piano terra e il primo piano. Abbiamo dovuto andare di sopra e tirarlo fuori. Pensava che fosse colpa sua e continuava a dire: "Ho premuto il pulsante sbagliato? Cosa ho fatto?" Ma non è stata colpa sua. Quell'ascensore si rompeva sempre," dice Javon Beard (pagina 34)

    Una delle stanze al piano superiore era stata trasformata in uno studio: Bill Whitfield dice: "Quando non riusciva a dormire, lo si poteva sentire nel suo studio. Per come eravamo sistemati, potevamo vedere le finestre dello studio dalla nostra guardiola. Erano le 3:30 del mattino, era buio, il quartiere era tranquillo. La luce dello studio era accesa. Per un po' non si sentiva nulla. Aveva una TV, forse stava guardando dei video. Poi qualche minuto dopo si poteva sentire una linea di basso. Lo si poteva sentire mentre regolava il volume, il tempo. Si potevano sentire i suoi piedi muoversi sul pavimento.... e improvvisamente quella voce... quella voce che aveva venduto milioni di dischi. Stava risuonando. Era bellissimo. Incredibile".

    Michael aveva anche voluto la sua biblioteca nella casa e aveva allestito una stanza per essa: "Il signor Jackson indicò una delle stanze al primo piano e disse che voleva trasformarla in una biblioteca. Ha detto: 'Dovrete costruire degli scaffali'. Così siamo andati da Lowe's, abbiamo comprato delle mensole e le abbiamo montate. Poi abbiamo dovuto portare tutte le scatole di libri su per l'ascensore. All'inizio abbiamo provato a sistemarli per argomento, narrativa, saggistica, ma ci è voluto così tanto tempo che abbiamo finito per metterli sugli scaffali senza un ordine particolare. Ma gli piaceva. Andava in quella stanza e ci passava il tempo e trovava cose interessanti da leggere", ricorda Javon Beard.

    Di fronte alla scala di marmo, immediatamente a sinistra dell'entrata, alcuni gradini portano a quello che doveva essere un ufficio.


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    Accanto, una porta si apre su un cinema privato di circa 18 posti.

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    Sul retro della casa, la cucina estiva si apre sulla piscina, separata dal campo da tennis privato e dal (piccolo) campo da basket (in realtà un canestro con un'area segnata intorno) da una passerella coperta.

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    La proprietà comprendeva anche una sala fitness, una sauna e una sala da ballo ed era naturalmente sorvegliata da un ampio sistema di sicurezza installato da guardie del corpo.

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    Il garage era sul lato della casa. Michael e i suoi figli la usavano quando dovevano uscire, evitando così la porta d'ingresso, che era visibile dalla strada.



    Fonte: https://onmjfootsteps.com/
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